Nascosto nei boschi per 10 anni: “Non sopportavo più mia moglie”

Malcolm Applegate (foto dal web)

La storia di Malcolm Applegate, un giardiniere britannico che appare oggi in alcuni scatti pubblicati dai giornali di tutto il mondo, è davvero surreale. Qualcuno scherzando lo ha ribattezzato un ‘moderno Pollicino’, anche se l’uomo nel bosco si era nascosto per un motivo non propriamente nobile: non riusciva più a sopportare sua moglie. Per dieci anni di Malcolm Applegate non si sono più avute sue notizie, tant’è che parenti e amici lo hanno creduto morto. In realtà, dopo aver trovato rifugio nei boschi, aveva praticamente iniziato una nuova vita, cominciando a lavorare per un centro anziani. Poi un giorno ha deciso di tornare a Londra, dove viveva, facendo però attenzione a non incrociare nuovamente il proprio destino con quello della moglie. La sua vicenda è stata raccontata sul sito Internet di Emmaus Greenwich, il rifugio per senzatetto che ‘ospita’ l’uomo.

Malcolm Applegate ha spiegato: “Prima di diventare un membro di Emmaus Greenwich, sono stato un giardiniere a Farnborough per 25 anni felici. Mi piaceva molto il lavoro e mi piace tutt’ora. Poi mi sono sposato… Da allora la mia vita è diventata sempre più triste. Più lavoravo e più mia moglie si arrabbiava. Non voleva che stessi fuori casa per troppo tempo. La sua voglia di controllarmi le è cominciata a sfuggire di mano. Mi ha chiesto di ridurre le mie ore di lavoro”. Un giorno, l’uomo decise di dire basta a quella vita: “Così, non ho retto e sono scappato. Senza dire niente a nessuno, nemmeno alla mia famiglia d’origine. Me ne sono andato per 10 anni. Mi sono accampato in un bosco vicino a Kingston. Quel posto è diventato la mia casa. Lavoravo come giardiniere in un centro per anziani lì vicino. Mi piaceva molto la mia vita. Poi, tramite un amico, ho saputo di Emmaus. Sono andato al rifugio per un colloquio e mi sono trasferito immediatamente”. Dopo essere tornato nella City, Malcolm Applegate ha potuto riabbracciare la sorella e riprendere a lavorare come giardiniere: “La mia esistenza ha di nuovo un senso”, precisa sorridendo.

Dispersa nel bosco: si è salvata così…

Nei mesi scorsi, era emersa la vicenda di Lisa Theris, una studentessa di 25 anni della quale si erano perse le tracce da alcune settimane. Il 23 luglio scorso, infatti, la famiglia della ragazza statunitense ne aveva denunciato la scomparsa. Avevano raccontato che appena due giorni prima, insieme a due amici, si era avventurata nei boschi. La ragazza era ignara delle intenzioni dei due, i quali volevano andare a rubare in alcune case isolate. Quando Lisa Theris ha scoperto che cosa intendevano fare gli amici, è scappata, ma non è riuscita a ritrovare la strada del ritorno. A metà agosto, la giovane era ricomparsa.

Per 27 anni nei boschi

Sicuramente ancora più avvicente è la vicenda di Christopher Knight: nel 1986, aveva solo 20 anni quando decise di lasciare famiglia e lavoro per vivere da solo nei boschi del Maine, una fredda porzione degli Stati Uniti al confine con il Canada. Knight, prima di partire, lavorava in un’azienda che installava antifurto. E’ sempre stato un tipo molto solitario, tanto che interagire con altre persone era per lui frustrante. Un giorno, senza avvisare nessuno, decise di mollare tutto, addentrandosi in un bosco, munito solamente di cibo e attrezzatura da campeggio. Viveva in una tenda di nylon non riscaldata ed è sopravvissuto più di un quarto di secolo senza alcun tipo di contatto umano. Era disinteressato alla civiltà, alla storia del suo paese, alla politica, all’amore, all’arte. I suoi interessi coincidevano semplicemente con i suoi bisogni primari: mangiare, dormire, bere. Uscì da quel bosco solamente 27 anni dopo, vissuti in completo isolamento, per essere arrestato a causa delle centinaia di furti commessi per sopravvivere.

GM