
Ha vissuto e dormito per sei giorni accanto al corpo della moglie morta. “Era così bella…” dice Russell Davison. Wendy si è spenta tra le sue braccia, e vi è rimasta per quasi una settimana prima dell’atroce, ultimo saluto. Russell non voleva che finisse in un obitorio, e ha deciso di restarle accanto ancora un po’, con il consenso dei quattro figli, certo che anche lei sarebbe stata d’accordo. La donna ha perso la battaglia contro il cancro lo scorso 21 aprile nella sua casa di Derby, in Inghilterra, dove viveva con il marito e i figli. Aveva 50 anni e da 10 era malata di tumore alla cervice, ma non aveva mai voluto sottoporsi né alla chemioterapia né alla radioterapia.
Insieme con Russell, 50enne agente immobiliare, Wendy aveva deciso di godersi l’ultimo scorcio di vita che le rimaneva girando in lungo e in largo per l’Europa a bordo del loro camper. A settembre dello scorso anno avevano fatto un ultimo, indimenticabile viaggio. Ora Russell vuole rassicurare chiunque si trovasse in una situazione simile alla sua, spiegando che non c’è nulla di strano o pericoloso nel voler rimanere ancora un po’ accanto a una persona cara anche dopo la sua morte. Lui si è limitato a lavare e vestire sua moglie, per poi riporla in una cassa nella loro camera da letto. “E’ così che dovremmo trattare i nostri morti”, dice, confidando che in questo modo lui e i suoi figli sono riusciti ad affrontare meglio la devastante perdita. “Lo consiglio a chiunque abbia subìto un lutto”, aggiunge.
“Wendy è morta in pace – racconta ancora Russell -, sedata, senza soffrire, tra le braccia mie e di uno dei nostri figli, Dylan, e accanto al suo adorato cagnolino, Elvis. Era bellissima, come lo è sempre stata da viva: niente finzioni, niente trucco, solo una radiosa bellezza”. “La televisione e il cinema ci hanno inculcato l’idea che stare accanto a una persona morta sia qualcosa di spaventoso, ma vi assicuro che non è così”. Per lui, conclude, è stata una sorta di “camera di decompressione emotiva”: “L’idea che la portassero via in un sacco di plastica poche ore dopo che si era spenta ci era insopportabile… Non credo che ce l’avremmo fatta”.
EDS