
24 anni di reclusione, questa la condanna comminata dalla Corte d’Assise di Roma a Valentino Talluto, il 32enne romano sieropositivo e bulimico di sesso che ha infettato decine di partner, noto alla cronaca come ‘l’untore’. L’accusa contestava al giovane oltre trenta ragazze contagiate e decine di rapporti non protetti. In aula, a fine settembre, Valentino Talluto si era difeso: “Sono stato descritto come mostro ma chi mi conosce sa benissimo che non sono una cattiva persona. Ciò che è stato scritto su di me non è vero”. Assolto per epidemia e tentate lesioni, il 32enne ha subito la dura condanna per lesioni gravissime.
La pm Elena Neri nei giorni scorsi aveva chiesto per Talluto l’ergastolo, definendolo “un pericolo per l’incolumità pubblica” e paragonandolo a un kamikaze “che si lega un ordigno e si fa esplodere fra una folla di ragazze”. Arrestato nel novembre 2015, contro Valentino Talluto, accusato anche di aver contagiato il figlio di una donna che avrebbe avuto rapporti con lui mentre era incinta, erano tantissimi i fatti contestati. Tra le tante vittime del cosiddetto ‘untore’ anche una 14enne, anche se lui nega di aver mai agito intenzionalmente. A caldo, è arrivato il commento di una delle ragazze contagiate: “E’ la nostra piccola grande vittoria, ora siamo unite dalla gioia e pronte ad andare avanti”. L’inchiesta era iniziata dalla denuncia di una ragazza che aveva conosciuto Valentino Talluto in chat, poi dalle indagini emerse che le vittime erano appunto alcune decine.
GM