L’avvocato di Bossetti: “Motivazioni scandalose. I giudici mentono su un punto cruciale”

Massimo Bossetti
Bossetti in manette (repertorio)

I giudici della Corte d’assise d’appello di Brescia che hanno confermato la condanna all’ergastolo di Massimo Bossetti per l’omicidio di Yara Gambirasio hanno depositato le motivazioni, rilevando i particolari che a loro avviso incastrano il muratore di Mapello. Inoltre era emerso un altro dettaglio inquietante e arriva da un’intercettazione ambientale che riguarda un colloquio in carcere tra Bossetti e sua moglie Marita Comi. I due discutono delle ospitate in tv della donna e di quanti soldi possono trarre da tutta questa vicenda.

Ai microfoni di Radio Campus, interviene ora Claudio Salvagni, legale di Massimo Bossetti, che lancia dure accuse: “Io sono sbalordito da queste motivazioni per tantissime ragioni. Come può difendersi questo uomo se non può avere una perizia? Bossetti deve prendere per buono quello che è stato fatto in sua assenza. Sembra si stia parlando di un Vangelo, del quale non si può neanche dubitare che ci sia un errore”. La convinzione di Salvagni è dunque che il suo assistito abbia subito finora un processo iniquo.

Per cui prosegue: “Siccome non c’è più materiale, secondo la Corte, (non è vero perché il professor Casari dice, sotto giuramento, di conservare ulteriori campioni, quindi non è vero) si possono fare solo esami cartacei. I Ris sono stati bravissimi secondo la Corte. Noi abbiamo evidenziato tanti problemi come i kit scaduti. I risultati forniti dai Ris sono stati completamente contestati da noi. Sono stati trovati 261 errori in quel lavoro. Sembra che il Giudice di Brescia fosse dotato di poteri sovrannaturali. Una sorta di Dio in Terra”. Quindi sottolinea: “L’onere della prova è a carico dell’accusa. Non si possono assumere elementi accusatori da dimenticanze dell’imputato che non ha l’obbligo di rispondere. Siccome Bossetti non ricorda allora è stato lui”.

Le prossime mosse

L’avvocato di Massimo Bossetti annuncia dunque le prossime mosse e parla delle critiche nei confronti del pool della difesa arrivate da più parti: “Molto duri nei confronti di tutto l’apparato difensivo. Sembra siano bravi solo i consulenti dell’accusa, noi della difesa siamo dilettanti compresi tutti i consulenti. Noi abbiamo fatto un lavoro immane smontando ogni pezzo di questo processo. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, la Corte si è tappata le orecchie. Non ha dato peso e considerazione alle nostre osservazioni, supportate da scienziati di primissimo ordine. Per fugare ogni dubbio sarebbe bastato riconfrontare il Dna di Ignoto 1 con quello di Bossetti, di fronte a noi e seguendo tutti i crismi”.

Infine, l’annuncio del ricorso in Cassazione, che verterà proprio sulla possibilità reale che ha avuto Bossetti di difendersi: “Il punto fondamentale sul quale dovrà esprimersi la Cassazione è se si può condannare un uomo senza che si sia potuto difendere nella sostanza e non solo nella forma. Bossetti si è potuto difendere sì o no? Se diranno di ‘sì’ allora vuol dire che siamo tornati al processo inquisitorio”.

 

GM