Bologna, ganasce all’auto e multa di 90 euro ad una disabile

(websource/ilrestodelcarlino)

Un’incredibile vicenda che vede come vittima Eleonora Costernaro. La sua colpa è stata quella di parcheggiare nel posto sbagliato mentre portava la madre invalida, dializzata e in carrozzina di 67 anni a fare una terapia all’ospedale Sant’Orsola Malpighi di Bologna.  Ieri mattina, alle 10.20, ha accompagnato sua madre. Questo il suo racconto: “I parcheggi erano tutti pieni così, siccome mia madre è invalida, dializzata e in carrozzina, ho lasciato l’auto sulle strisce gialle, facendo attenzione che non fossero quelle per i disabili. Abbiamo impiegato 15 minuti a entrare e uscire dall’ospedale e quando siamo tornate alla macchina abbiamo trovato un addetto della ditta Grossi che aveva appena finito di mettere le ganasce alle ruote”. Un intervento immediato e 90 euro di multa richiesti per liberare l’auto. La Costernaro però è rimasta esterrefatta dalla risposta dell’addetto: “Non ha mostrato la minima comprensione ripeteva solo di volere 90 euro per liberare l’auto, completamente impassibile davanti a una situazione di difficoltà”. Alla fine Eleonora, dopo inutili giustificazioni, è stata costretta ad accettare una impegnativa di pagamento entro cinque giorni. Il problema è nato perché tutti i parcheggi nei dintorni erano pieni e così ha scelto un posto riservato: “Non potevo certo spingere mia madre per quattro chilometri”. La donna è in possesso di un pass area parcheggi, ma non vale per quella zona del nosocomio. Una differenza dimenticata dalla toponomastica ma non dalla burocrazia dei parcheggi. Se i parcheggi sono tutti pieni e non danno la possibilità di parcheggiare per 15 minuti, però, dovrebbero fare un’area a pagamento o qualunque altra cosa, perché quello è un reparto di riabilitazione e non credo di essere l’unica a trovarsi in questa situazione. A ragione o a torto, quando si vede che una persona è in difficoltà, ci si può comportare in maniera diversa” conclude Eleonora, che avanza il sospetto che l’addetto si fosse appostato: “Ho sostato 15 minuti di orologio, è impossibile che l’intervento sia partito da una chiamata”.