
Il candidato premier in pectore del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, rinuncia al confronto televisivo col segretario Pd, Matteo Renzi: è questo il primo risultato del voto siciliano, dal quale il centrosinistra esce con le ossa rotte, a vantaggio della coalizione di centrodestra e dei pentastellati. Ha commentato su Facebook Luigi Di Maio stamattina: “Siamo la prima forza politica del Paese e abbiamo tenuto testa alla grande all’accozzaglia del centrodestra e superato ampiamente quella che sarebbe formata da centro sinistra e sinistra che secondo le proiezioni attuali, insieme, sarebbero attorno al 25%. Noi da soli siamo ben oltre il 30%. Come vi dicevo qualche giorno fa, a neutralizzare il Rosatellum sarà il voto dei cittadini e in Sicilia l’abbiamo già fatto. Possono andare contro la Costituzione, ma non possono andare contro il voto dei cittadini. Siamo l’unica vera grande forza politica del Paese”.
Ha proseguito il vicepresidente della Camera: “Il Pd è politicamente defunto. A quello che leggo oggi sui giornali in interviste di esponenti Pd, non sappiamo neanche se Renzi sarà il candidato premier del centro sinistra. Anzi, secondo le ultime indiscrezioni riportate dai media, a breve ci sarà una direzione del Pd dove il suo ruolo sarà messo in discussione. Il nostro competitor non è più Renzi o il Pd. Combattiamo contro l’indifferenza che genera l’astensione”. Per domani sera, su La7, era previsto un confronto televisivo, a cui ora Luigi Di Maio dice di volersi sottrarre: “Avevo chiesto il confronto con Renzi qualche giorno fa, quando lui era il candidato premier di quella parte politica. Il terremoto del voto in Sicilia ha completamente cambiato questa prospettiva. Mi confronterò con la persona che sarà indicata come candidato premier da quel partito o quella coalizione”.
La replica di Matteo Renzi
Replica sempre su Facebook Matteo Renzi: “Luigi Di Maio mi ha sfidato a un confronto televisivo. Ha scelto la data, dopo il 5 novembre. Ha scelto la rete TV, La7. Ha scelto il conduttore, Floris. Ha fatto tutto lui. Io ho semplicemente accettato perché Di Maio è il leader del Movimento 5 stelle che in tutti i sondaggi se la batte con il Pd per il primo posto nel proporzionale. E siccome due milioni di italiani mi hanno chiesto sei mesi fa di guidare il Pd, ho pensato fosse un gesto di rispetto accettare un confronto pubblico e trasparente davanti agli italiani. Mi sembra un modo giusto e onesto di far politica. Oggi Di Maio scappa. Da giorni sapevamo che stavano litigando al loro interno dopo i precipitosi tweet dell’onorevole campano. Che avevano paura. Ma non credevamo che arrivassero al punto di fuggire così”.
L’ex presidente del Consiglio conferma la sua presenza su La7 e prosegue: “Da padre prima che da politico. Di Maio potrebbe essere il nuovo presidente del consiglio, se vinceranno loro. Mi spiace per i miei figli pensare che gli italiani rischino di essere guidati da un leader che è senza coraggio. Che ha paura di confrontarsi. Che inventa scuse ridicole. Chi è il leader del Pd lo decidono le primarie, cioè la democrazia interna. Non lo decidono le correnti, non lo decide il software di un’azienda privata, non lo decide Di Maio”.
Critiche durissime da parte del Pd
Dal Partito democratico fioccano i commenti contro la scelta di Luigi Di Maio. Il portavoce del partito Matteo Richetti evidenzia: “La vicenda è talmente ridicola che ogni commento rovinerebbe questa commedia”. Rincara la dose Michele Anzaldi: “La fuga di Di Maio dal confronto che lui stesso aveva chiesto, è la dimostrazione più chiara dell’incredibile immaturità politica, personale e istituzionale di colui che si presenta come il leader dei 5 stelle”. Ironizza Matteo Orfini, presidente del Pd: “Spero che Floris mantenga il confronto. Al limite con una sedia vuota. Tanto non si noterà granché la differenza”. C’è chi tra i dem arriva anche all’insulto, dando del “coniglio” a Luigi Di Maio, mentre Giorgia Meloni – dal centrodestra – ironizza sulla vicenda: “Visto che Di Maio dice che vuole confrontarsi con chi vince, può fare un faccia a faccia con me”.
GM