Molestie sessuali all’infermiera, il dottore si difende: “Solo un equivoco”

molestie sessuali
Imran Qureshi (Websource/archivio)

Imran Qureshi è un dottore di 44 anni, sposato e padre di di due bambini che adesso deve fronteggiare una accusa di molestie sessuali ai danni di una infermiera 21enne. Questa lo ha denunciato, affermando in tribunale che Qureshi le avrebbe palpato il seno dicendo di volere avere un rapporto con lei. La difesa dell’uomo è stata quella di aver compiuto un ‘errore di valutazione’, incolpando la diversità di culture tra se e la giovane. Il medico è originario del Pakistan ma vive nel Regno Unito, e si tratta notoriamente di due paesi molto differenti sotto diversi punti di vista. La vittima si è detta sconvolta, anche perché al suo diniego Qureshi avrebbe assunto un atteggiamento aggressivo. Il fatto avvenne presso l’ospedale di Manchester il 3 giugno 2015.

Molestie sessuali, la vittima in stato di shock

La ragazza era 21enne all’epoca, musulmana come Qureshi, e quest’ultimo le disse che avrebbe voluto stare con lei nel suo ufficio, trascurando i propri impegni lavorativi. Un consigliere chiamato ad esprimere un giudizio nel tribunale medico che ha preso in disamina il caso ha fornito alcuni dettagli: “Il dottor Qureshi avrebbe detto all’infermiera che era bellissima, chiedendole se fosse fidanzata. Subito dopo aveva detto di essere insoddisfatto del suo matrimonio e di voler stabilire una relazione con lei, toccandole i seni. La ragazza ha provato ad allontanarlo, cosa poi effettivamente avvenuta poco dopo. L’uomo aveva provato a rassicurarla, chiedendo di avere un abbraccio, ma lei si era rifiutata. Qureshi però ha insistito, portando ancora le mani sulla giovane, toccandole il seno destro per diversi secondi. Subito dopo l’accaduto, la vittima ha informato il suo mentore ed un amico di quanto successo, era visibilmente scossa”.

Il colpevole rischia grosso

Il dottor Qureshi da parte sua si è presentato spontaneamente alla più vicina stazione di polizia, dove ha confessato tutto. E pur dichiarandosi non colpevole, addebitando l’accaduto a delle circostanze sfortunate, è stato condannato dopo un regolare processo a svolgere attività di servizio in una comunità per 12 mesi, subendo anche una sospensione dal lavoro di 20 giorni. Inoltre ha dovuto anche firmare quotidianamente il registro degli individui ritenuti colpevoli di molestie sessuali ed a pagare le spese processuali, pari a circa 850 euro. La giovane che ha subito tutto questo ha dichiarato a sua volta di aver dovuto assumere dei farmaci per dormire e di essere stata costretta a prendersi delle settimane di ferie, che ora rischiano di ritardare il suo percorso qualificativo. E nonostante la condanna ricevuta, Qureshi sta portando avanti un altro procedimento per evitare il licenziamento a causa delle molestie sessuali compiute, che lui continua a ritenere frutto di un equivoco. Una vicenda alquanto controversa sempre in ambito sessuale si è intanto verificata nelle scorse ore.

S.L.