
Solo qualche giorno fa, lo scorso 9 novembre, sulla statale 121 all’altezza di Cassano d’Adda (Milano), un sasso lanciato da un cavalcavia su un’auto in corsa ha avuto conseguenze disastrose: all’interno dell’auto colpita dal sasso, infatti, c’era una donna di 62 anni che, per il forte spavento, ha accusato un malore ed è andata in arresto cardiaco, rendendo inutili i successivi tentativi di soccorso.
Come spesso accade in questi casi, il riscontro di una simile iniziativa porta a casi di emulazione e ieri, un gruppo di ragazzini ha pensato bene di ripetere il folle gesto da un cavalcavia nei pressi di Torino. Ad essere colpito dal sasso è stato il camion guidato da Arcangelo Antoniacci. Per fortuna in questo caso non ci sono state conseguenze gravi, l’uomo è stato capace di fermarsi poco dopo senza incorrere in un incidente, ma quanto accaduto lo ha fortemente allarmato e convinto a denunciare l’atto vandalico.
Poco dopo che il sasso ha sfondato il suo parabrezza, infatti, Antoniacci ha chiamato la polizia e spiegato loro di aver visto un gruppo di ragazzini in bicicletta che dopo aver colpito il suo camion sono scappati per non farsi beccare. La Polizia di Torino sta indagando sull’accaduto: gli investigatori hanno aperto un fascicolo per lancio di oggetti pericolosi e danneggiamento, e stanno esaminando le telecamere di sicurezza nella speranza di identificare i colpevoli.
L’incubo del lancio dei sassi dai cavalcavia è iniziato in Italia nel 1996: in quella occasione la trentunenne Maria Letizia Berdini perse la vita. Sono passati 21 anni da quel primo episodio e ciclicamente, anno dopo anno, viene emulato da ragazzini che non si rendono conto della pericolosità di questo gesto. Nel 2017 il primo episodio di questo tipo si è verificato a luglio: una coppia di turisti toscani stava viaggiando in autostrada quando un sasso ha colpito il parabrezza della loro auto facendoli terrorizzare, per fortuna nessuno dei due si è ferito in seguito all’incidente.
F.S.