Pedofilo viaggia per centinaia di km, ma al suo arrivo scatta la trappola

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Robert Burns (Websource/metro.co.uk)

Un pedofilo ha compiuto un viaggio di 600 km partendo da Glasgow, in Scozia, per arrivare a Luton, a 51 km da Londra, allo scopo di abusare sessualmente di una bambina di 8 anni. Ma al suo arrivo in aeroporto ha trovato ad attenderlo la polizia. E così per il 48enne Robert Burns sono scattate le manette. Il maniaco era stato ingannato da alcuni agenti durante una operazione allestita per individuare pedofili come lui in rete. I poliziotti avevano finto di essere una madre disposta ad offrire la sua bambina ai maniaci in rete, e pensava di aver scambiato messaggi osceni con qualcuno perverso quanto lui. Invece era tutta una strategia per fare uscire allo scoperto il primo pedofilo in grado di abboccare. In particolare le forze dell’ordine avevano utilizzato un sito web con sede in Russia molto frequentato dai violentatori di bambini. Burns, che aveva lavorato come cuoco, aveva confessato nello scambio di messaggi di avere un debole per le ragazzine di età compresa tra i 9 ed i 12 anni, e pensava di aver potuto tranquillamente abusare di una vittima. All’arrivo allo scalo di Luton però è stato arrestato con l’accusa di pedofilia. Il fatto è avvenuto lo scorso 30 giugno, ed il viaggio da lui compiuto ha avuto un esito decisamente inaspettato.

Il pedofilo si difende: “Che male c’è?”

Il procuratore Martin Mulgrew ha reso noto che nel suo bagaglio il pedofilo aveva 48 preservativi, un peluche, una scatola di gioielli, un salvadanaio, due bambole e dei giocattoli sessuali. Altri oggetti simili sono stati rinvenuti pure nel suo appartamento di Glasgow durante una perquisizione, e sui muri erano affisse immagini di ragazze adolescenti. Mulgrew ha anche affermato che a sua difesa Burns aveva dichiarato di coltivare soltanto una fantasia ritenuta da lui stessa innocente: “Non vedo alcun danno nell’essere interessato ai bambini”. Nonostante ciò, si è dichiarato colpevole dei capi di imputazione che gli sono stati rivolti. Adesso il pedofilo si trova imprigionato nel carcere di Bedford, in cui è entrato subito dopo la condanna a 10 anni subita. Il suo avvocato difensore, Pamela Brain, ha sottolineato proprio questo aspetto, rimarcando la piena collaborazione fornita alle autorità. Questo ha fornito al colpevole una attenuazione della pena: il giudice infatti ha stabilito che il pedofilo possa essere rilasciato tra 5 anni e mezzo, con la successiva entrata in vigore della libertà vigilata.

“Era depresso”

Il legale ha detto che il suo assistito ha smesso di lavorare come chef a causa di un infortunio alla schiena, dedicandosi a tempo pieno alla lavorazione di un sito web a tema sci-fi. Ma al contempo è caduto nella depressione, viveva isolato e stava perennemente al computer, e questa condizione lo ha portato anche a bere molto. Sempre il giudice ha ritenuto incredibile il fatto che il sito web utilizzato sia di dominio pubblico nonostante rappresenti un covo di pedofili, e ha descritto le conversazioni online di Robert Burns “scioccanti ed estremamente perverse”. Adesso il suo nome è stato inserito nell’elenco dei molestatori sessuali, e sarà sottoposto a vita a dei regolari controlli sul suo comportamento. La vicenda ha diversi tratti in comune con quanto capitato di recente negli Stati Uniti, dove un padre di famiglia aveva avuto una sorpresa amara al termine di un lungo viaggio condotto con le stesse motivazioni che hanno indotto Burns ad attraversare tutto il Regno Unito.

S.L.