Padova: poliziotto penitenziario si uccide sulla tomba della figlia

(websource/archivio)

Depressione e disperazione: queste sono le cause dell’ennesimo suicidio che si registra negli ultimi giorni. La vittima è un agente della polizia penitenziaria di Padova, che si è tolto la vita suicidandosi con la pistola d’ordinanza. Il dramma poco prima dell’ora di cena nei pressi cimitero di Villafranca Padovana dove è sepolta una figlia del poliziotto. L’uomo, infatti, aveva perso una figlia una decina di anni fa, a causa di una malattia. Il poliziotto, 45 anni e sposato, lascia altri tre figli. Stamattina, come sempre, si era presentato regolarmente per svolgere il suo turno di servizio al Due Palazzi.

In base a quanto si apprende, subito dopo il turno, il poliziotto penitenziario avrebbe avuto un furioso litigio con la moglie, al termine del quale sarebbe uscito di casa, portandosi dietro la pistola d’ordinanza. Il 45enne avrebbe omesso di dire alla moglie dove fosse diretto, quindi ha parcheggiato davanti al cimitero e si è sparato in testa. Alcuni residenti hanno notato il suo corpo riverso sul volante, chiuso dentro la macchina. Hanno così deciso di chiamare i soccorsi, ma era ormai troppo tardi. Sono letteralmente sconvolti i colleghi di lavoro del poliziotto, alcuni dei quali hanno spiegato di non aver mai immaginato un epilogo simile.

Una settimana fa, il suicidio dell’ex generale dei Carabinieri forestali, Guido Conti, che si è tolto la vita venerdì scorso. Le circostanze in cui è avvenuto il suo suicidio sono ancora tutte da chiarire. In ogni caso, in una delle due lettere ai familiari Guido Conti aveva spiegato che dopo Rigopiano la sua vita era cambiata.

GM