Reggiolo: in manette l’assassino del giovane Francesco Citro

Francesco Citro
(Facebook)

C’è una svolta nel caso di Francesco Citro, 31 anni, padre di famiglia barbaramente ucciso davanti casa a Reggiolo, in provincia di Reggio Emilia. Per una settimana intera, gli inquirenti hanno continuato a indagare nella vita privata di questo giovane papà, nato a Cariati, nel cosentino, la cui famiglia è originaria di Torre Melissa, in provincia di Crotone, a pochi chilometri da Cutro. Nei giorni scorsi, erano stati celebrati anche i funerali e la moglie Milena aveva letto dall’altare uno straziante messaggio. Una famiglia normale, quella di Francesco Citro, ma che per una settimana è stata al centro delle peggiori illazioni e ricostruzioni fantasiose.

Ora sulla morte di questo ragazzo emerge la verità: la criminalità organizzata non c’entra nulla. A uccidere un giovane padre di famiglia e un onesto lavoratore è stato un vicino di casa di 63 anni. L’assassino sarebbe stato esclusivamente animato da rancori per futili questioni di vicinato. Lo scrivono gli inquirenti che hanno condotto le indagini in questa lunga settimana, nel corso della quale la famiglia di Francesco Citro ha lottato per la verità. L’assassino, mantovano d’origine ed ex guardia giurata, si trova ora ristretto presso il carcere Reggio Emilia con le accuse di omicidio aggravato, incendio, detenzione e porto illegale di un’arma da fuoco. La ricostruzione dell’accaduto è tanto banale quanto angosciante: il 63enne, venerdì scorso intorno alle 23, al culmine di una lite tra vicini, ha dato fuoco all’auto di Francesco Citro. Quando il giovane papà ha reagito, è stato freddato con sei colpi d’arma da fuoco, tre dei quali rivelatisi mortali.

 

GM