
Lo scorso 10 ottobre era iniziato il processo a carico di Matteo Cagnoni, l’uomo sospettato di aver ucciso la moglie Giulia Ballestri il 16 settembre del 2016 all’interno della villa di famiglia a Ravenna. La vittima aveva 39 anni, era in procinto di divorziare e si vedeva da diversi mesi con il 40enne imprenditore Stefano Bezzi. Cagnoni era invece un medico dermatologo molto quotato, con all’attivo anche alcuni interventi televisivi in trasmissioni Rai. Secondo la Procura, era stato lui ad assassinare Giulia Ballestri a bastonate in seguito ad un incontrollabile impeto di violenza, scaturito dal fatto di non poter reggere alla fine del suo matrimonio. Cosa aggravata anche dalla gelosia nei confronti di Bezzi.
Giulia Ballestri, le testimonianze sembrano inchiodare Matteo Cagnoni
Una versione che viene confermata anche da due testimonianze andate in scena nelle scorse ore. La prima riguarda un’amica di Giulia, la quale ha svelato che la vittima le aveva confidato di dover sottostare alla volontà di Cagnoni, che esigeva di avere rapporti sessuali di continuo contro la sua volontà, e di dover subire anche ad atti di stalking. Gli inquirenti poi hanno intercettato anche una telefonata da parte della madre di Cagnoni ad una conoscente: qui la suocera di Giulia Ballestri afferma che “Matteo l’ha fatta grossa”. Cagnoni aveva ingaggiato pure un detective privato allo scopo di pedinare Giulia. Quest’ultimo ha confermato il tutto, dicendo di aver lavorato per Cagnoni dal 22 giugno al 15 settembre 2016, un giorno prima del delitto, e durante i suoi mesi di osservazione aveva confermato che la vittima frequentava un altro uomo. Cagnoni è attualmente detenuto nel carcere di Sollicciano, in provincia di Firenze: negli scorsi mesi il padre 85enne era stato indagato per favoreggiamento, in quanto, secondo la Procura, avrebbe tentato in qualche modo di coprire il figlio.
S.L.