
È stata accettata la richiesta per proclamare beata Chiara Corbella Petrillo, la ragazza romana morta a soli 28 anni il 13 giugno del 2012 per le conseguenze di un tumore maligno alla lingua, poi diffusosi in tutto il suo corpo. La donna aveva deciso insieme al marito Enrico di curarsi soltanto dopo aver messo al mondo il piccolo Francesco, che oggi ha 6 anni e sta benissimo. Al quinto mese di gravidanza era sorta la malattia, curata però soltanto successivamente e che aveva visto la sfortunata donna sottoporsi anche ad un delicato intervento chirurgico. Chiara Corbella Petrillo ed il marito si erano conosciuti durante un pellegrinaggio a Medjugorje, e dopo poco tempo erano convolati a giuste nozze e poi lei era rimasta incinta. Ma Maria, quella che sarebbe dovuta essere la loro prima figlia, venne al mondo senza encefalo e morì soltanto 30′ dopo la nascita.
Chiara Corbella Petrillo ed il suo grandissimo sacrificio
Il dolore fu immenso, ma i due scelsero di combattere provando a generare una nuova vita. Anche con il piccolo Davide però le cose andarono molto male: nato senza gambe, spirò pochissimo tempo dopo la sua venuta al mondo. Toccò poi a Francesco, ma il prezzo da pagare fu la vita della stessa Chiara Corbella Petrillo, che con un estremo atto di amore scelse di sacrificare se stessa per far vivere il figlio. Ed ora è giunto il si alla causa di beatificazione chiesta a gran voce da tanti per omaggiarne la memoria ed il coraggio, con il processo che partirà nella primavera del 2018. Intanto da Torino arriva una bella e per certi versi curiosa storia relativa ad un parto, avvenuta una settimana fa.
S.L.