Mauro, 34 anni. Soffocato dai conati del suo stesso vomito

(Websource/facebook)

Una morte ingiusta, probabilmente evitabile, ormai però accaduta. Mauro Lunardelli, operaio di 34 anni, ha perso al vita nella mattinata di ieri, quando le lancette dell’orologio segnavano le 6, in Piazza 4 Novembre, davanti un capannone in disuso da anni, all’ingresso di un’ex fabbrica accanto al bar del centro della frazione, in via Mazzini. Sembra che il giovane veneto, era ubriaco ed è stato soffocato dalla sue stesse conati di vomito. Proprio così, il suo stato di ebrezza lo ha portato a respirare con affanno fino al decesso. In sua compagnia c’era un altro uomo che ha dato immediatamente  l’allarme, andando a suonare a tutti i campanelli del condominio di fronte.

Tutti gli occupanti degli alloggi si sono però rifiutati di aprire il portone, non hanno accolto l’appello del ragazzo che chiedeva aiuto, nessuno è sceso in strada a constatare il fatto. Tra paura e scetticismo, la vita di Mauro si stava consumando in strada mentre il suo amico, impaurito e agitato per la situazione di estrema urgenza, ha iniziato a citofonare senza limiti al campanello di una famiglia, quella dei Sagnol. Era l’ultima possibilità a disposizione, l’ultimo tentativo utile. E proprio il capofamiglia della stessa, Moreno Spagnol non ha esitato, a differenza degli altri condomini, a dare soccorso tentando velocemente di rianimare Mauro Lunardelli. Ma non c’è stato nulla da fare.

I sanitari dell’118, allertati nel frattempo e accorsi con estrema urgenza, quando sono arrivati con l’ambulanza non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Sul luogo sono arrivati anche i Carabinieri del comando compagnia di Conegliano per i rilievi del caso. Da un primo esame effettuato sul corpo esanime della vittima, non sono stati riscontrati segni di violenze. Ora l’autopsia decreterà le vere cause di una morte quanto mai evitabile. Mauro lascia tra le lacrime i genitori e due fratelli.

GVR