A Cuneo le prostitute si vendono per un biglietto del treno

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La prostituzione è uno dei mali della nostra società, ogni giorno delle ragazze provenienti da paesi poveri ed alla ricerca di un futuro migliore sono costrette a vendere il proprio corpo per non morire di fame o peggio essere uccise. A questo male che non è immune Cuneo dove, se possibile, la prostituzione assume connotati ancora più disarmanti. In un servizio fatto da ‘La Stampa’ veniamo a conoscenza di gruppi di giovani ragazze (per lo più africane) che ogni sera sfidando le intemperie prendo un treno per Cuneo nella speranza di fare “affari”.

In questi giorni in cui l’anno volge verso l’inverno, le ragazze sono esposte al freddo senza la possibilità di ripararsi da pioggia e neve: la stazione ferroviaria, dove prima si riparavano, viene chiusa appositamente durante la notte per evitare che prostitute e senza tetto la occupino. Le ragazze  soffrono sulle strade innevate di Cuneo, una sofferenza che continua fino alle 4 del mattino, orario in cui la stazione ferroviaria riapre ai passeggeri. Le prostitute non perdono un attimo ed entrano nell’ingresso della stazione per riscaldarsi, magari accanto ad un termosifone oppure all’interno di un supermercato aperto 24 ore su 24. Una volta ristabilita una temperatura corporea accettabile, vanno in cerca di un avventore che possa offrirle loro il denaro necessario ad acquistare un biglietto offrendo in cambio di una prestazione sessuale.

Con il freddo di questi giorni, infatti, i clienti sono pochi e pagano un massimo di 20 euro, cosa che costringe le ragazze a mendicare per un biglietto. Non sempre questo stratagemma ha successo, e spesso le ragazze prendono il treno di ritorno verso Torino (o paesi limitrofi) senza un biglietto. In queste condizioni le prostitute sono costrette ad affrontare il viaggio con il rischio di essere scoperte dai controllori e cacciate dal treno. Per evitare scontri allora comprano con i pochi euro a disposizione un biglietto intermedio, cosa che permette loro di cambiarsi e dormire fino a Torino.

F.S.