L’estrema destra di Kurz spoglia i richiedenti asilo dei loro beni

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Il governo di estrema destra nato in Austria dalla coalizione tra il Partito Popolare Austriaco e il Partito delle Libertà Austriaco, vede ora all’esecutivo il leader più giovane d’Europa.
La campagna elettorale del trentunenne neocancelliere Sebastian Kurz è stata incentrata sulla tematica dell’immigrazione. Già nel momento in cui Sebastian Kurz fu ministro degli Esteri per il governo Kern sottolineò la necessità di limitare il numero di rifugiati in Europa, a seguito dell’accoglimento dell’Austria del maggior numero di richiedenti asilo nel nostro continente nel 2015.
L’isolamento delle rotte mediterranee verso l’Europa e l’approvazione di una legge finalizzata a vietare il velo integrale agli inizi di dicembre, sono state alcune delle ultime proposte per quest’anno del nuovo cancelliere.
Già nel marzo scorso, il governo aveva apportato alcune modifiche al piano ‘sicurezza e integrazione’ vietando il velo in pubblico e pensando a bandire la distribuzione del Corano.

Il governo austriaco si impegna ora ad una ricodificazione e ad un inasprimento del diritto d’asilo. Non ci sarà più la possibilità per i richiedenti di ottenere alloggi individuali e saranno messe a disposizione solo prestazioni concrete.
Inoltre lo Stato, alla richiesta d’asilo, preleverà i soldi liquidi del richiedente a copertura dei costi di base. Prevista inoltre la doppia cittadinanza per i sudtirolesi di madre lingua tedesca e ladina.
“Una convivenza pacifica e ordinata alla gente del Paese”, questa la garanzia che si evince nel capitolo sulla sicurezza. Si offrirà inoltre asilo “per il tempo della persecuzione” a chi “ha davvero bisogno dell’aiuto dell’Austria”.
L’incremento delle forze di polizia entro il 2020 e la previsione di pene più severe per i crimini sessuali e la violenza sanciscono il giro di vite sul pacchetto sicurezza.
BC