
Pietro Grasso non le manda a dire. In occasione dell’assemblea nazionale della LeU (Liberi e Uguali) ha parlato a tutto tondo e senza fronzoli dinanzi molte persone: “Propongo in campagna elettorale, l’abolizione delle tasse universitarie, il che avrebbe un costo totale di 1,6 miliardi. Sembra molto ma è solamente un decimo dei 16 miliardi che ci costa lo spreco di sussidi dannosi all’ambiente, secondo i dati proprio del ministero dell’ambiente”. E aggiunge sull’argomento: “Altri aboliscono le tasse, noi aboliamo il precariato. Ma le tutele non servono a nulla se non c’è il lavoro. E allora dobbiamo investire lì dove il lavoro possiamo davvero crearlo”. Indica così le linee programmatiche su ambiente, turismo, mezzogiorno, scuola e ricerca e si sposta su di un altro argomento a lui caro: “Lotteremo per i molti non per i pochi. Il nostro impegno non finirà il 4 marzo, abbiamo un progetto molto più ambizioso. Ci aspettano settimane di intensissimo lavoro, è solo l’inizio per cambiare l’Italia, per dare una svolta. Vedo gente rassegnata, impaurita, delusa, con lo sguardo basso. I populismi soffiano sulle paure e noi abbiamo il coraggio di reagire e porre rimedio a tutto ciò. Siamo eredi degli uomini e delle donne che 70 anni fa ci liberarono dal fascismo dandoci la libertà, siamo orgogliosi di credere nella democrazia parlamentare e pronti a lottare fino in fondo per realizzare i principi della costituzione”. E aggiunge: “Idee credibili, non diremo favole come quella del canone Rai. Useremo ogni minuto per parlare ai cittadini delle nostre proposte. Lo faremo per ridare speranza al Paese con suggerimenti seri e concreti a differenza delle irrealizzabili favole degli altri partiti. Se ne sono sentite, Renzi ha detto di voler abolire il canone Rai dopo averlo messo in bolletta. Berlusconi ne ha dette troppe, non riesco a pensare alla più clamorosa. Il discorso vale anche per Salvini e per i Cinque stelle. Siamo l’unica alternativa credibile”. In successione parla dei futuri eletti del suo partito e fa apprezzamenti diretti alla figura di Laura Boldrini: “Non valutiamo solo l’aspetto giudiziario, non basta la legge Severino, vogliamo portare in Parlamento donne e uomini rispettati e rispettabili. Non candideremo nelle liste estere alcun candidato residente in Italia. Laura (Boldrini), il tuo impegno sui diritti è straordinario, siamo onorati e orgogliosi di averti tra di noi “.
Insieme a lui a parlare, c’è un altro personaggi noto e suo alleato, si tratta di Pier Luigi Bersani, che ha dichiarato: “La priorità si chiama lavoro, servono investimenti per dare occupazione e ridurre la giungla dei contratti precari. Senza queste cose non facciamo nulla con nessuno. Se ci sono queste due cose, più fisco e welfare, noi parliamo. Con Renzi? Con tutti, tranne con la destra ma per una questione di igiene mentale”. Dure affermazioni quelle del 66enne di Bettola che rincara la dose: “Se non ricostruiamo il fatto che non ci possono essere ponti levatoi verso qualsiasi posizione, dal centrosinistra in poi discutiamo a queste condizioni altrimenti vadano dove li porta il cuore. Dico solo che un pezzo di establishment non capisce il disagio del popolo, se non lo capiscono finiscono contro un muro. C’è troppa diseguaglianza e precarietà, ci sono giovani umiliati. Molti fanno spallucce, allora parliamo di canone Rai”. Manca poco, l’attesa sta per terminare e il popolo ha la possibilità di decidere da che parte schierarsi.
GVR