
La Sla lo costringe a usare l’Etran, il foglio di plastica trasparente sul quale sono appuntate le lettere dell’alfabeto e attraverso il quale comunica, ma Francesco Saporito non si arrende. Il 46enne di Patti, subito dopo la diagnosi terribile, cinque anni fa, ha visto la sua vita trasformarsi per sempre. Non si è però lasciato scoraggiare e ha deciso di fare tesoro della sua passione per la scrittura. Sono state così pubblicate due raccolte di poesie, naturalmente a scopo benefico. I fondi raccolti serviranno per dotare la struttura del ICS Maugeri di Mistretta (Me), dove è stato in cura, di un’area esterna, per i pazienti e i loro familiari.
Paolo Volanti, neurologo e responsabile del Centro Sla di Mistretta, uno dei centri regionali di riferimento per questa patologia, ha spiegato: “L’Asp ha celermente concluso l’iter autorizzativo, grazie alla sollecitudine del direttore generale Gaetano Sirna. Con la famiglia e l’architetto Ernesto Di Paola, che si è occupato gratuitamente della progettazione e al quale va il nostro ringraziamento, abbiamo individuato l’azienda e i lavori hanno avuto inizio oggi: a breve il Centro avrà la sua terrazza”. Al fianco di Francesco Saporito, c’è il fratello Giuseppe, che racconta: “Francesco ha affrontato a testa alta la malattia, che si era presentata con un sintomo, un crampo fastidioso a un braccio a fine 2013 e che era diventato presto una diagnosi durissima”.
Prosegue spiegando che finché ha potuto Francesco Saporito ha fatto la vita di sempre: “Lavoro, amicizie, famiglia, l’amatissimo nipote Tommaso, i viaggi in moto di cui è un grande appassionato”. In ogni caso, all’uomo la malattia ha tolto molte cose ma non quelle a cui tiene di più, “la famiglia, né gli amici, soprattutto Francesca, Natalia, Anna, le compagne di sempre, che non gli fanno mancare tuttora la loro vicinanza e il loro supporto”, ha spiegato ancora il fratello del poeta.
GM