Si allunga la lista delle pornostar morte: Olivia aveva solo 23 anni

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Se il caso di August Ames aveva destato clamore poiché il suo suicidio era stato causato da una serie di insulti sui social per una sua presunta omofobia, la serie di decessi che ne sono susseguiti inquietano non poco denunciando un malessere diffuso all’interno dell’industria della cinematografia per adulti. Nel corso degli ultimi tre mesi, infatti, sono morte Shula Stylez, Olivia Nova e Yuri Luv. Si tratta di ragazze molto giovani che lavoravano da qualche anno nell’industria del porno e che avevano sviluppato una forma acuta di depressione. Gli interrogativi sulle loro morti non hanno ancora trovato risposta e la notizia, questa mattina, del probabile suicidio di Olivia Lua (in arte Olivia Voltaire) non fa che acuire sospetti e paure.

A dare notizia della morte della pornostar è stata l’agenzia LA Direct Model che curava i suoi interessi professionali. Nella nota pubblicata dalla compagnia si legge: “Molto clamore si è creato recentemente per il numero di star di film per adulti morte alla fine dello scorso anno, è con nostro grande dispiacere che vi dobbiamo informare che la lista è cresciuta ulteriormente. Abbiamo saputo che Olivia Lue è morta questa mattina”. Una frase che invita chi di dovere ad investigare sulle possibili cause di questa depressione diffusa.

Sempre dalla nota dell’agenzia, infatti, apprendiamo che Olivia stava affrontando un percorso di riabilitazione complesso, iniziato in ottobre. Qualche settimana fa, sembrava che l’attrice porno sarebbe tornata a lavoro, ma la scorsa settimana la ragazza ha subito una ricaduta ed è tornata in cura presso il centro riabilitazione di West Hollywood. Sebbene la causa della sua morte non sia ancora stata stabilita ufficialmente, i parenti e gli amici sospettano che possa essere dovuta ad un mix di psicofarmaci e droghe ricreative. Se i sospetti verranno confermati l’ipotesi di un suicidio verrebbe confermata.

F.S.