Dopo sette anni di bombardamenti e lutti, Mhradeh è stata finalmente liberata dall’esercito siriano. Scene di giubili tra i cristiani della zona.
Sono tornate a suonare di nuovo le campane a Mhardeh, la più grande città cristiana di tutta la Siria. Un giorno di festa, dopo sette anni di bombe e di lutti. Festa per la sconfitta da parte dell’Esercito Siriano dei terroristi di Al-Qaeda nella zona di Khan Sheikhoun e nella campagna settentrionale di Hama. Un evento che sa di liberazione per la popolazione locale.
Bombardata da terroristi fin dal 2012, la città cristiana di Mhardeh è diventata negli anni un simbolo della resistenza contro il terrorismo, è stata liberata ieri. Da sette anni era stata messa nel mirino dai terroristi che stazionano nella regione di Idleb.
Ma ora, sulla scia di un’offensiva che nei giorni scorsi ha interessato la regione di Idleb (nel nord della Siria) è arrivata la liberazione. L’esercito siriano ha condotto l’offensiva finale contro il gruppo jihadista Hayat Tharir Al-Sham e così la città cristiana di Mhardeh è stata liberata.
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Mhardeh, dopo sette anni di bombe e 160 morti è una città libera
Una sensazione nuova per la popolazione locale che dal 2012 ad oggi ha dovuto contare ben 160 decessi, tra civili e militari. Un triste conteggio che ha fatto diventare questa piccola città un simbolo della resistenza siriana contro il terrorismo.
Ma finalmente ieri, 23 agosto, la notizia che tutti attendevano. E così scene di gioia incondizionata hanno invaso la città. Tuitta la gente di Mhardeh si è radunata per le strade per celebrare la fine di una terribile parentesi per queste popolazioni cristiane. E una messa di ringraziamento verrà celebrata a Mhardeh questa domenica, alla presenza delle squadre di SOS Cristiani dell’Est.
Dal 2013 in poi le forze di difesa nazionali di Mhardeh hanno resistito coraggiosamente agli attacchi e ai bombardamenti. Giorno dopo giorno, razzi e bombe sono caduti in massa su questo villaggio e sull’area circostante. Bombardamenti a tappeto che hanno terrorizzato i suoi 20mila abitanti.
Un sostegno concreto è arrivato agli abitanti locali dai gruppi di SOS Cristiani dell’Est. Negli anni hanno portato loro forniture di assistenza medica, attrezzature per la ricostruzione. Ma anche prodotti alimentari, pacchi di vestiti e il necessario supporto morale e spirituale. E ora sono in molti a fare festa.