Matteo Berrettini riscrive la storia del tennis italiano battendo il francese Monfils e riportando un azzurro in semifinale dello US Open dopo Barazzrtti nel 1977.
Tennis, Matteo Berrettini è in semfinale agli US Open 42 anni dopo Corrado Barazzutti. Una partita tiratissima, quasi quattro ore in campo contro Gael Monfils (3-6, 6-3, 6-2, 3-6, 7-6 il punteggio) e il sogno continua.
Eppure l’inizio è stato tutto del francese. Dopo un certo equilibrio inizilae, Monfils ha messo a frutto la sua maggiore esperienza a giocare certi tip di partite, incamnerando il primo set. Nel secondo il francese è volato sul 2-0 prima che Matteo riuscisse a registrre finalmente il suo gioco. Una serie di giochi consecutivi, set portato a casa e inerzia dalla sua parte.
Così anche il terzo parziale è volato via in fretta, tutto dalla parte del romano conun parziale di dodici game a due. Tutto finito? Nemmeno per sogno perché Monfils si è ricordato di essere un fenomeno nei giorni buoni e nel quarto set è tornato ad alzare la testa. Al quinto, tutta la differenza: il francese ne aveva già giocati 32 in carriera (17 vinti) e Matteo solo tre. Berrettini è andato 2-.0 e si è fatto rimontare, poi sul 5-3 ha avuto un match point annullato da un suo doppio fallo e ha perso il servizio. Alla fine dopo quattro tentativi a vuoto, il roano ha chiuso 7-5 al tie-break.
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Matteo Berrettini, conosciamo meglio il tennista romano
Professionista del 2014, in realtà Matteo Berrettini ha cominciato a scoprisi grande solotanto lo scorso anno. Il 2018 infatti per il ragazzo cresciuto nell’Aniene a Roma (stesso circolo di Giovanni Malagò) ha fatto il salto di qualità vincendo anche il suo primo titolo Atp sulla terra rossa svizzera di Gstaad. Ma agli US Open era uscito al primo turno.
Il suo 2019 è comuinciato con l’eliminazione alla parrtita d’esorsio agli Australian Open, in quarto set contro Tsitsipas. Ma poi è arrivato il successo nel Challenger di Phoenix e soprattitto il torneo Atp di Budapest in primavera. Non contento, subito prima di Wimbledon ha anche fatto suo il torneo Atp di Stoccarda, sempre sull’erba. La settimana successiva semifinale ad Halle sulla stessa superficie, poi a Londra una salutare batosta da Roger Federer negli Ottavi che gli lascia solo cinque giochi. A fine partita, stringendogli la mano, gli chiede quanto costa la lezione e gli entra in simpatia.
Oggi a New York ha riscritto la storia del tennis italiano. Anche se è romano, tifa per la Fiorentina, ama la carbonara ed è un grandissimo appassionato di NBA. Il suo idolo? LeBron James, uno che sa come si vince.