Chi era Fabio Buzzi, l’esperto pilota e progettista di offshore morto a Venezia a causa di un drammatico incidente nautico.
C’è anche Fabio Buzzi tra le tre vittime dell’incidente nautico avvenuto a Venezia ieri sera. L’esperto pilota di offshore, nato a Lecco, aveva 76 anni. In carriera, aveva stabilito e deteneva diversi record. Uno di questi riguarda proprio la traversata che stava compiendo al momento della tragedia. Infatti, era egli stesso il detentore del record di velocità tra Montecarlo e Venezia (1141NM in 22:05 alla media di 53,3 nodi). Il tentativo di migliorare quella prestazione, ottenuta nel 2016, gli è costata la vita.
Chi era Fabio Buzzi: i record di una carriera infinita
Ingegnere meccanico e fondatore della FB Design, la carriera di Fabio Buzzi inizia davvero molto presto: nel 1960, a 17 anni, partecipa alla Pavia-Venezia, gara che si svolge sul Po. Più volte campione del mondo in diverse specialità, vincitore del Round Britain Race, ha realizzato e poi migliorato il record di velocità per le imbarcazioni a motore diesel. Si tratta soltanto del primo di una serie di record messi a segno nel corso di una carriera lunghissima.
Vincitore della Cannonball Race Miami-New York No-Stop, nel 1999 stabilisce il record di velocità Miami-Nassau-Miami. Due anni dopo, il primo record di traversata Venezia-Montecarlo e lo stesso anno quelli sulla Montecarlo-Londra e sul giro della Gran Bretagna. Due volte vincitore della Cowes-Torquay-Cowes, nel 2012 stabilisce il record di velocità tra New York e Bermuda. Quattro anni dopo, stabilisce il record sulla Montecarlo-Venezia, quello che ieri sera stata appunto tentando di migliorare. Come progettista, ha vinto 52 campionati del mondo offshore e migliorato decine di record con il suo team.
Su Facebook, il giornalista Maurizio Bullieri lo ricorda così: “Il più grande di tutti, il più grande di tutti tempi. Lo ha perso la motonautica, lo ha perso il mondo nautico, lo hanno perso tutti quelli che lo hanno conosciuto, perché Fabio Buzzi è insuperabile, inarrestabile e non lo dimenticheremo mai. Ciao Archimede”.