Rinaldo Melucci è il sindaco di Taranto in carica da già due anni. Vediamo chi è
Rinaldo Melucci nato a Taranto il 26 Gennaio 1977 è il sindaco del suo paese natale. E’ un imprenditore, nonché politico italiano, in carica nel comune della sua città dal 2017. Imprenditore, figlio d’arte, la famiglia è conosciuta a Taranto per un’impresa portuale. Ha frequentato gli scout ed ha compiuto le sue prime esperienze all’estero come allievo ufficiale della Marina Militare Italiana. Si è diplomato al Liceo Scientifico “G. Ferraris” di Taranto e si è iscritto alla facoltà di Scienze Politiche all’Università di Bari. E’ regolarmente iscritto anche alla Camera di Commercio di Taranto e lavora come shipbroker nell’impresa di famiglia.
Nel 2017 ha cominciato la prima esperienza in politica e, mosso da una coalizione di centro-sinistra, si è candidato con il Partito Democratico a sindaco di Taranto. Il 25 Giugno dello stesso hanno ha vinto al ballottaggio con il 50,91% dei voti contro la candidata di centro-destra Stefania Baldassari. Un anno più tardi si candidò a Presidente della Provincia di Taranto, ma fu sconfitto da Giovanni Gugliotti. A causa di ciò consegnò le sue dimissioni come sindaco di Taranto, ma le ritirò circa 20 giorni dopo grazie ad un gruppo di consiglieri che lo volevano ancora lì.
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Rinaldo Melucci, le rogne ereditate
Prima di Rinaldo Melucci, il sindaco di Taranto è stato Stefano Ippazio che ha ricevuto due mandati: dal 2007 al 2012 e poi fino al 2017. Il sindaco risultò indagato per abuso d’ufficio e omissione di atti d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta chiamata ‘Ambiente svenduto’, condotta dalla procura del capoluogo jonico. Il primo cittadino ricevette un avviso di proroga delle indagini per altri sei mesi durante i quali la procura volle accertare eventuali ulteriori responsabilità di quanti avrebbero consentito all’Ilva di evitare o pilotare i controlli ambientali negli ultimi quattro anni.
Il giudice per le indagini preliminari Patrizia Todisco accolse la richiesta avanzata dal procuratore capo Franco Sebastio. L’inchiesta fa parte dello stesso filone che portò, nel novembre scorso, all’arresto di diverse persone, indagate a vario titolo per associazione a delinquere, concussione e disastro ambientale. Nel mirino dei magistrati, membri della famiglia Riva, altri dirigenti del gruppo e alcuni funzionari politici e di enti locali del territorio.