Le truppe di Assad entrano in Siria, dopo un accordo della Russia con i Kurdi. L’accordo è avvenuto per cercare di limitare l’incursione dei turchi
Le truppe di Bashar al-Assad, hanno iniziato ad entrare in Siria. Una situazione clamorosa, avvenuta solamente dopo un accordo tra gli alleati Kurdi e la Russia di Vladimir Putin. L’obiettivo principale è quello di stabilirsi nelle cittadine strategiche di Kobane e Manbij, situate ad ovest dell’Eufrate.
Anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trumo, sembrerebbe aver concordato un piano congressuale per sanzionare il presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan e tutti i suoi principali ministri. La mossa di Trump, però al momento avrebbe fatto infuriare Ankara, con i turchi che vedono in bilico i loro rapporti con gli statunitensi.
Così le truppe di Assad sono arrivate nella provincia di Hasakah, sotto il regime dei kurdi. Il loro spostamento in direzione del confine tra Siria e Turchia è previsto nelle prossime 48 ore. Inoltre secondo i media siriani, per la prima volta in sette anni, la bandiera nera, bianca e rossa, è stata alzata nei cieli anche nelle due città kurde di Hasakah e Qamishli.
L’accordo con i russi ha spiazzato tutti, ed è arrivato disperatamente dopo che i kurdi sono stati abbandonati da Donald Trump. Però allo stesso tempo, questo accordo offre al governo siriano di riaffermare la propria autorità su vaste zone del nord oriente. Inoltre dopo anni, finirebbe al’autonomia kurda nel nord-est, nel tatto chiamato “Rojava”, dove i funzionari stabilirono un governo indipendente nel 2012.
Le forze democratiche siriane hanno affermato che alla base dell’accordo, ci sia il tentativo di fermare l’invasione turca. Ancora non è chiaro però se dopo l’insediamento delle truppe siriane, i turchi continuino ad invadere la Siria.
Siria, la ritirata delle forze americane potrebbe avere un effetto domino
Nella giornata di ieri, il Pentagono aveva annunciato il ritiro di 1000 delle loro truppe dal territorio siriano. Inoltre secondo i media statunitensi, il presidente Trump si sta preparando a ritirare tutte le sue truppe dalla Siria, fatta eccezione per una piccola guarnigione nella città meridionale di al-Tanf per dissuadere l’Iran.
La ritirata degli Stati Uniti, inoltre imporrebbe anche il ritiro delle forze speciali britanniche e francesi, che dipendono dal supporto americano per continuare a operare all’interno del territorio siriano. Inoltre il governo USA, vorrebbe stabilire delle pesanti pene, per la violenta avanzata militare turca in territorio siriano.
Così la situazione nel Nord-Est della Siria è crollato nel Caos. Le forze statunitense non hanno avuto il tempo di impadronirsi di circa 60 combattenti dell’Isil con custodia kurda. Il piano degli americani era di impadronirsi di questi prigionieri e spedirli in Iraq. Ma il piano non andò a termine, visto che le strade siriane furono invase da rifugiati e veicoli militari, durante gli attacchi aerei dei turchi. Gli Usa prima della ritirata, hanno preso in custodia Alexanda Kotey e El Shafee Elsheikh. I due sono sopravvissuti ai torturatori britannici.
Nel frattempo una venticinquenne di nome Tooba Gondal, è diventato la prima britannica a fuggire dal gruppo jihadista. Gondal, insieme a 800 donne e bambini, era prigioniera nel campo di Ain Issa, ed è riuscita a fuggire dopo l’attacco aereo dei kurdi. Si ritiene che diverse altre donne britanniche siano fuggite dal campo. Adesso queste donne stanno affrontando un destino incerto, mentre intanto le forze di Assad continuano la loro avanzata.
L.P.
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