Stupro in Inghilterra, condannati i due ragazzi italiani

Stupro in Inghilterra, sono stati condannati i due ragazzi italiani accusati di aver abusato di una 23enne

Due ragazzi italiani, un bolognese di 26 anni ed un napoletano di 25, sono stati condannati con l’accusa di abusi su una 23 enne. I due, infatti, sono colpevoli di aver violentato una ragazza, visibilmente ubriaca, nella stanza di un night club a Soho, Londra, nel febbraio del 2017. Nel corso del processo, come riportato da La Repubblica, è stato proiettato il video di una delle camere di sorveglianza che li riprendevano dopo l’accaduto. I due, al momento, si congratulavano e si davano il cinque e subito dopo si sono dati alla fuga.

I due, secondo le ricostruzioni, sono rimasti un quarto d’ora nella stanza con la ragazza. Sono stati fermati a marzo dell’anno dopo dalla polizia, sostenendo però che era stato un rapporto consensuale. La ragazza li ha denunciati a Scotland Yard dopo essere stata operata per le ferite riportate. “Quel giorno avevo iniziato a bere alle 11 di mattina, perché era il compleanno di un amico. Ero molto ubriaca, sono persino caduta varie volte”, queste le parole della vittima che per l’accusa non sarebbe mai potuta essere consenziente in quelle condizioni. I due ragazzi, nel Regno Unito per motivi di studio, a giorni conosceranno la lunghezza della loro pena.

Stupro in Inghilterra
Stupro in Inghilterra

Stupro in Inghilterra, le parole di Giovanni Gaetani

Lo scrittore Giovanni Gaetani è intervenuto sul tema per sensibilizzare l’opinione pubblica in merito. Ecco uno stralcio delle sue parole: “…Se vogliamo davvero sconfiggere la cultura dello stupro, dobbiamo superare il nostro atavico pudore proto-cattolico e cominciare a parlare di sesso liberamente, apertamente, senza paure.

Dobbiamo insegnare a bambini e bambine una sessualità sana, rispettosa, consensuale. Una sessualità consapevole e piena, che si discosti dalla mera animalità, pur mantenendo un legame rovente con la nostra animalità.

Insegnare ai bambini che “no significa no”, che l’amore si fa in due, che le donne non si “conquistano” e che tra il sesso e il porno c’è un abisso chiamato “realtà”, da tenere sempre a mente.

Insegnare alle bambine che non sono prede, che non esistono “per darla”, che un rapporto sessuale finisce quando entrambi i partner hanno avuto un orgasmo, che la masturbazione è del tutto normale, e che essere promiscue non significa essere puttane”.

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