In partenza da Roma verso Ankara c’è un cannone Oerlikon da 25 mm da 600 colpi al minuto
Ieri il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, presente alla Camera, ha riferito della contrarietà all’azione militare della Turchia in terra siriana da parte dell’Italia. In più, lo stesso ha annunciato che nelle prossime ore avrebbe formalizzato tutti gli atti necessari a bloccare l’esportazione di armi verso Ankara. A dispetto di quanto detto, intanto in queste ore starebbe partendo un cannone Oerlikon da 25 mm con 600 colpi al minuto dalla sede di Rheinmetall Italia a Roma alla capitale della Turchia.
Cannone da Roma ad Ankara, il tutto risale ad un contratto del 2016
I motivi di quanto sta accadendo risalgono ad un accordo firmato nel 2016 che ha avuto l’ok della Farnesina. Esso prevedeva l’acquisto di 12 cannoni da parte della Turchia per un affare da 2,5 milioni di euro. Il primo armamento è stato consegnato nel 2017, altri cinque nel 2018, un altro ancora a marzo ed infine c’è quella in partenza in queste ore. A conti fatti, incluso l’ultimo, stiamo ad 8 e, per portare a termine il patto, ne mancano ancora 4. Alla luce di tutto ciò, le parole del ministro Di Maio sembrano quasi un proclamo fine a se stesso. Del resto, seppure dovesse essere proclamato l’embargo di armi, questo non avrebbe potere retroattivo e di conseguenza non andrebbe a sciogliere un contratto già in essere. Per approfondire il discorso, servirebbe leggere per filo e per segno quanto pattuito sulle carte ufficiali firmate da Roma e da Ankara. Intanto la Turchia non si ferma e le vittime di questo spregevole genocidio non accennano a fermarsi.
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