Tafida Raqeeb, la bambina inglese in cura al Gaslini: “Diventi italiana”

La vicenda di Tafida Raqeeb, la bambina inglese in cura al Gaslini, alimenta il dibattito nel nostro Paese: “Diventi italiana”.

Tafida Raqeeb con la sua mamma

Alimenta il dibattito in Italia la vicenda di Tafida Raqeeb, la bambina inglese in cura al Gaslini di Genova. La bimba ha 5 anni e mezzo e da febbraio vive in uno stato di minima coscienza. Rispetto ad altre vicende delle quali si è avuto notizie in questi anni, stavolta la macchina burocratica non ha impedito alla famiglia della piccola di ricercare le cure migliori. Alla fine di una lunga battaglia legale l’Alta Corte britannica ha dato il nulla osta per il trasferimento nel nostro Paese.

Dalla gara di solidarietà per Tafida Raqeeb alla richiesta di cittadinanza italiana

La bimba era ricoverata in gravi condizioni al Royal London Hospital, dopo aver subito a febbraio un intervento al cervello. I medici volevano staccare la ventilazione, la famiglia si è opposta e ha vinto il ricorso. Nei giorni scorsi, Tafida Raqeeb è giunta in Italia, ricoverata al Gaslini. Dall’ospedale, viene espressa grande soddisfazione per il risultato raggiunto, grazie anche all’impegno di Giuristi per la Vita e CitizenGo Italia. Questi ultimi hanno raccolto qualcosa come 280mila firme a sostegno del trasferimento nel nostro Paese e 70mila euro per la copertura delle spese mediche.

Grande dunque la macchina della solidarietà che si è messa in moto per questa bambina e adesso il prossimo passaggio è la richiesta di cittadinanza italiana. Se ne è discusso a Mattino 5, dove l’avvocato della famiglia della piccola ha sottolineato: “La cittadinanza in casi come questi viene chiesta in primis per far si che il minore che si trova all’estero possa usufruire delle forme di garanzie offerte dalla giustizia italiana”. In studio anche Mario Adinolfi, il quale ha messo in evidenza: “Questa è una bella storia di speranza e di lotta di amore da parte dei genitori verso la propria bambina e una bellissima storia di eccellenza italiana”. Una storia di speranza, e che dà speranza affinché in futuro decisioni simili vengano prese. La vicenda apre infatti un precedente e chissà che non faccia da giurisprudenza per altri casi simili che attendono una soluzione.