Pavia, arriva la svolta nel caso Fantato: “Quel corpo è di Luciana”

Arriva finalmente una clamorosa svolta nel caso Fantato. L’esame del DNA non lascia dubbi, il corpo è di Luciana, donna 59enne scomparsa due anni fa

Caso Fantato
Caso Fantato, arriva la scolta, quel corpo è di Luciana

Il corpo pescato nel torrente Terdoppio ad Alagna, appartiene a Luciana Fantato. La conferma è arrivata nella giornata di ieri. La donna aveva 59 anni, e fece perdere le sue tracce misteriosamente, il 10 novembre di due anni fa.

Una volta ritrovato il corpo, l’Istituto di medicina legale di Pavia ha svolto gli esami del DNA, che non ha lasciato nessun dubbio. Il tenente colonnello Emanuele Barbieri dei Carabinieri in questi due anni non ha mai smesso di indagare sulla faccenda, e per lui la donna si sarebbe tolta la vita, gettandosi nel torrente.

Infatti secondo le indagini seguite dai Carabinieri, le piste che portavano ad un omicidio o ad un allontanamento volontario, non hanno trovato alcun riscontro. Così cala il sipario su una vicenda che per questi due anni ha inquietato tutta la provincia del Pavese.

Caso Fantato, la scomparsa della donna

Proprio il 10 novembre di due anni fa, la donna si era allontanata dalla sua casa di via Gazzera, durante una mattina di tardo autunno. Così una volta denunciata la scomparsa, erano subito partite le indagini. Ovviamente gli inquirenti avevano indagato anche sul vicino torrente Terdoppio, ma inizialmente le indagini non avevano portato a nessun risultato.

Pierino Marcantognini, marito della signora Luciana, e la figlia Marta, si erano resi conto della scomparsa solamente al mattino. Proprio Marta, aveva trovato in cucina un biglietto con il quale la madre lasciava le disposizioni per l’utilizzo della lavatrice.

Un secondo biglietto, ritrovato in un’altra stanza, invece, spiegava i motivi dell’allontanamento da parte di Luciana. Gran parte delle colpe erano riservate al marito, che accumulava ogni genere di materiale che aveva occupato ogni spazio disponibile all’interno della casa e nel cortile adiacente, situazione che avrebbe impedito alla famiglia una vita sociale normale.

Scattano le indagini, ma per due anni non si hanno tracce

Così subito dopo la denuncia della scomparsa della donna, i Carabinieri di zona avevano iniziato le ricerche, per riportare la donna a casa. Però dopo le prime indagini, di Luciana Fantato non era stata trovata traccia.

Nel frattempo, gli inquirenti iniziarono ad avanzare l’ipotesi di un possibile omicidio. Infatti gli investigatori avevano analizzato le frequentazioni della figlia Marta, che in passato aveva intrecciato una relazione con un nomade di etnia sinti poi arrestato per un omicidio avvenuto a Gambolò e dal quale aveva avuto un figlio. Ma in casa non erano stati riportati segni di colluttazione, così i carabinieri esclusero quella pista.

Dopo due anni di poco e nulla, la svolta avviene lo scorso 23 giugno. Durante questa giornta, tre agricoltori, segnalarono nel Torrente, la presenza di una metà di busto in decomposizione. Il cadavere viene così trasferito a Pavia per le indagini forensi e soprattutto quelle genetiche.

Ieri finalmente è arrivato il responso che non ha lasciato nessun dubbio. Il corpo ritrovato dai due agricoltori è quello di Luciana Fantato. Così, il marito e la figlia di Luciana, sono stati convocati in caserma a Gambolò, dove hanno ricevuto la terribile notizia.

L.P.

Per rimanere sempre aggiornato su tutte le notizie di Cronaca, CLICCA QUI !