Chi era Santa Scorese, studentessa ed attivista cattolica uccisa a 23 anni

Andiamo a ripercorrere la storia di Santa Scorese, la ragazza 23enne che fu uccisa da uno psicopatico, La donna era una studente ed attivista cattolica

Santa Scorese
Fotografia di Santa Scorese

Santa Scorese era una studentessa ed attivista cattolica, nata a Bari il 6 febbraio 1968. Cresciuta in una famiglia dove il padre un agente di polizia e la madre una casalinga, riceve la sua prima educazione alle scuole salesiane presso chiesa del ” Santissimo Redentore”. Proprio grazie alla sua educazione, riceve subito una fortissima vocazione per il culto di Maria Ausiliatrice.

Così già a 15 anni inizia a fare volontariato presso la Croce Rossa, occupandosi dei ragazzi affetti da distrofia muscolare. Più tardi, invece, si impegnerà anche a fare volontariato con la Protezione Civile.  Forte della sua vocazione, Santa partecipava vivamente al Movimento Gen. Proprio qui che viene colpita dal concetto di “Gesù abbandonato”, tipico dell’insegnamento dei focolari.

Presa dalla forte vocazione spirituale, la ragazza aveva anche un diario, in cui scirveva: “Una cosa ho scoperto: che Dio è veramente l’unico incrollabile punto fermo della vita di ognuno di noi. Sento come ora, nonostante il trambusto che c’è dentro, la sua presenza doni tranquillità e fiducia, fiducia che non sono sola. Lui mi ama comunque, anche con i miei limiti, e sento anche la necessità di risceglierlo ogni giorno come la cosa più importante per me, per la quale vale la pena di lottare, soffrire e morire.”

Santa Scorese, la tragica morte

Ma non appena dopo aver conseguito il diploma di maturità classica al liceo “Orazio Flacco” di Bari, la sua vita sta per cambiare tragicamente. Dopo il liceo, decide di iscriversi al corso di laurea in pedagogia presso la locale università.

E’ l’anno 1988, e Santa fa conoscenze di un giovane psicopatico, che casualmente l’ha sentita proclamare la Parola di Dio durante una celebrazione nella cattedrale di Bari. Il giovane inizia a perseguitarla ovunque, con un corteggiamento ossessivo ed arrivando persino ad un tentativo di violenza sessuale. All’epoca il reato di stalking non esisteva, e quindi Santa era costretta ad essere accompagnata sempre da qualcuno quando usciva di casa.

Il persecutore inizia a minacciarla e decide di ricattarla, affermando che l’avrebbe lasciata in pace solamente se avesse abbandonato Dio e la Chiesa. in un bigliettino lo psicopatico affermava: “O mia o di nessuno, e nemmeno di Dio“. Scorese decide di confessarsi con il suo direttore spirituale, ma non sapeva che il peggio stava per accadere.

Nonostante avesse preso le dovute precauzioni, il giovane psicopatico una sera l’aspettò sotto al portone di casa. Appena Santa rincasò, la colpì con quattordici coltellate. Saranno i familiari a soccorrerla ed a portarla al Policlinico di Bari. Santa però quella sera non ce la farà. Le sue ultime parole, inoltre saranno di perdono nei confronti del suo aggressore.

L.P.

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