Ecco chi è Ennio Proietti, bandito che ha perso la sua vita in seguito ad una colluttazione ingaggiata con l’ennesima vittima dei suoi colpi criminali.
Ennio Proietti aveva l’età per andare già in pensione, ma la vita criminale lo ha sempre chiamato ed è stata una costante della sua vita. Ed è proprio nel segno della criminalità che la sua vita si è conclusa. Infatti l’uomo è stato freddato in seguito ad una colluttazione con l’ultima vittima dei suoi colpi criminali.
In passato Ennio fu condannato a ben 30 anni di carcere. Infatti aveva fatto parte di una delle bande più sanguinose nel panorama criminale romano, ossia quella di Lallo lo Zoppo. In seguito alla banda di Lallo, Ennio aveva commesso ogni tipo di crimine. Nel suo curriculum sono infatti presenti: sequestri con l’eliminazione sistematica degli ostaggi, violente aggressioni, furti, saccheggi, rapine, traffico d’armi i settori dove i malviventi compirono orrori e misfatti. La banda dello Zoppo, apparì sulla scena romana a partire dal 1975.
Ennio Proietti, nella sua vita non solo il carcere
In seguito alle varie incarcerazioni, ad Ennio fu anche inflitta l’interdizione da tutti gli uffici pubblici. Tra le sue accuse più gravi, troviamo la famosa accusa che lo vede coinvolto nel sequestro e nell’uccisione del re del caffè Palombini.
Ma come detto, la carriera criminale di Ennio è assai variegata. Infatti si passa da rapine a mano armata a colpi da “Arancia Meccanica”. Infatti una mattina in via Aristofane a Casalpalocco, con in mano una revolver, Proietti insieme ad altri criminali, sequestra la domestica di un imprenditore, entrano in villa e immobilizzano il figlio del proprietario.
E pensare che l’allora 50enne Ennio era anche agli arresti domiciliari. Nel colpo da vero e proprio film d’azione, una donna filippina di 40 anni (la domestica) e Francesco Cauli di 19 anni, rimasto in casa per un contrattempo, furono costretti a rivelare il nascondiglio del denaro e degli oggetti più preziosi presenti in casa. A liberare le vittime, ci penssò solamente un blitz dei Carabinieri di Ostia.
Negli ultimi anni latitò, anche se in un paio di occasioni fu fermato da alcuni posti di blocco della polizia.
L.P.
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