L’ex presidente della Bolivia, Evo Morales, ha dichiarato che è pronto “a tornare per pacificare” il suo paese dopo settimane di disordini che hanno portato alle sue dimissioni.
Situazione ancora incandescente in Bolivia. L’ex presidente, Evo Morales, ha dichiarato che è pronto “a tornare per pacificare” il suo paese dopo settimane di disordini che hanno portato alle sue dimissioni. “Se la gente me lo chiede, siamo pronti per tornare a pacificare”, ha detto il leader di sinistra in una conferenza stampa a Città del Messico, dove è arrivato martedì dopo aver ricevuto asilo politico. Ha anche chiesto un “dialogo nazionale” per risolvere la crisi in Bolivia. Infine, ha respinto la legittimità della leadership di Jeanine Anez, che si è dichiarata presidente ad interim.
Le parole di Evo Morales sulla Bolivia
Morales si è dimesso domenica tra proteste sempre più violente per le contestate elezioni presidenziali del 20 ottobre. Dicendo che la sua vita era in pericolo, è fuggito in Messico, che ha inviato un aereo dell’aviazione per prenderlo. Oggi ha tuttavia spiegato che la sua è una scelta temporanea. “Torneremo, prima o poi. Prima è, meglio è, per pacificare la Bolivia”, ha detto. Si è poi detto vittima di un “colpo di stato”, sollecitando le Nazioni Unite ad intervenire e accusando il razzismo da parte dei suoi avversari. Evo Morales, 60 anni, è stato il primo presidente indigeno della Bolivia. “Il mio grande crimine è essere indigeno”, ha detto.
I sostenitori di Morales, che detengono la maggioranza dei due terzi al Congresso, hanno boicottato la sessione convocata da una delle leader di opposizione, Jeanine Anez, vicepresidente del Senato, autoproclamatasi presidente a interim. Tuttavia, la leader di opposizione ha detto che stava comunque assumendo la presidenza, dicendo che la Costituzione non aveva specificamente bisogno dell’approvazione del Congresso. La Anez, che ha respinto le accuse di un colpo di stato, ha dichiarato di voler organizzare nuove elezioni il prima possibile.
La presidenza di Jeanine Anez è legittima?
Intanto, la Corte Costituzionale del Paese ha ritenuto legittima la decisione della vicepresidente del Senato. Una scelta che però divide la Bolivia e gli osservatori internazionali. Eduardo Gamarra, politologo boliviano della Florida International University, ha affermato che la Costituzione afferma chiaramente che Anez non ha avuto bisogno di un voto congressuale per assumere la presidenza. Tuttavia, “i prossimi due mesi saranno straordinariamente difficili per il presidente Anez”, ha affermato.
“Non sembra probabile” che il partito di Morales “la accetterà come presidente”, ha dichiarato Jennifer Cyr, professore associato di scienze politiche e studi latinoamericani all’Università dell’Arizona. Ha poi aggiunto: “Quindi, rimane la questione di cosa accadrà dopo – ancora abbastanza poco chiara ed estremamente preoccupante”. Gli scenari in Bolivia dunque sono tutt’altro che chiari.