Maria Chindamo, mistero sulla sua scomparsa: c’entra la mafia?

Maria Chindamo, avvolto da mistero la sua scomparsa. Perché è stata uccisa?

Maria Chindamo, l’imprenditrice di Laureana di Borrello, in provincia di Reggio Calabria, è scomparsa il 6 Maggio 2016. Secondo quanto è emerso dall’indagine della Procura di Vibo Valentia, infatti, l’ipotesi investigativa che a questo punto appare più verosimile è questa. Quel giorno la donna doveva incontrarsi con Alessandro Dimitrov, agricoltore che lavora per i terreni di proprietà della famiglia Chindamo, per parlare di lavoro, ma non si è mai presentata. L’agricoltore dopo aver atteso a lungo si è accorto che la Dacia Duster di Maria era parcheggiata davanti al cancello della proprietà con il motore acceso e lo sportello aperto, avvicinandosi ha notato che sul sedile lato guida c’erano tracce di sangue ed allarmato ha chiamato il fratello di Maria per denunciare il fatto.

Vincenzo Chindamo è corso alla caserma dei carabinieri di Laureana di Borrello (Reggio Calabria) e subito questi hanno fatto domanda alla procura di Vibo Valentia per aprire un indagine per omicidio e scomparsa. La prima ipotesi è stata quella di un omicidio mafioso, il paesino è attanagliato dalla morsa della N’drangheta da una decina di anni e l’attività più fiorente è proprio l’agricoltura. A sostegno dell’ipotesi di un omicidio di stampo mafioso ci sono diversi indizi: l’omicidio è avvenuto il 6 maggio 2016 esattamente un anno dopo che il marito di Maria, Ferdinando Puntiero, si era suicidato, inoltre, il gesto estremo dell’uomo era avvenuto proprio davanti ai cancelli delle proprietà Chindamo.

La famiglia Puntiero ha a che fare con la scomparsa di Maria Chindamo?

I Puntiero sono da sempre tenuti sotto controllo per il sospetto di attività illecite di stampo mafioso, e le circostanze del suicidio di Ferdinando implicano una colpa indiretta della donna: l’uomo si era suicidato dopo aver appreso la volontà della moglie di chiedere il divorzio.

Nonostante i leciti sospetti e le indagini a tappetto nei terreni appartenenti ai Puntiero, i carabinieri non hanno trovato ancora delle prove che li collegano alla scomparsa ed al probabile omicidio di Maria Chindamo. Proprio per questo il fratello in una recente intervista concessa al settimanale ‘Giallo’ invita gli inquirenti a non demordere e non escludere la pista mafiosa.