Tampon Tax: cos’è, cosa prevede e perché è stata bocciata

Tampon Tax, bocciata nuovamente la petizione. La rivolta social

Gli assorbenti non sono un bene di lusso, ma di prima necessità, per cui l’Iva deve essere al 4% e non al 22% in passato a chiederlo sono stati i deputati di ‘Possibile’, la formazione politica guidata da Pippo Civati, fuoriusciti nei mesi scorsi dal Partito democratico. La proposta di legge, già ribattezzata ‘Tampon Tax’, fu depositata dallo stesso Civati. Dopo essere stata bocciata, c’è stata una nuova proposta, presentata questa volta da Laura Boldrini per ridurre al 10% l’IVA.

Tantissime le petizioni sul web, di cui una che recita: “Gli assorbenti dovrebbero entrare nella lista dei beni essenziali, che comprendono pane, pasta, riso, quotidiani e protesi dentarie. Mentre si può vivere senza un tablet, non è possibile, per chi ha le mestruazioni, fare a meno degli assorbenti per condurre una vita normale e in salute. Senza gli assorbenti, per poter gestire le mestruazioni in modo da partecipare senza problemi alla vita sociale, subiremmo conseguenze pesanti per la nostra salute sia fisica che mentale. L’aliquota al 22% è una tassa ingiusta che grava direttamente sulle donne e in particolare le donne con poco reddito”.

La commissione Finanze della Camera ha dichiarato ieri inammissibile l’emendamento al decreto legge fiscale presentato.

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La rivolta social per la Tampon Tax

#tampontax BOCCIATA. Ovviamente da chi? una cerchia di persone, all’80% uomini, che vivono ancora nel Medioevo e decidono di lucrare su una cosa naturale come il ciclo. Vergognatevi. Se avete mogli e figlie spero che quando torniate a casa vi sputino in viso, fate schifo”.  E ancora: “Una cosa su cui dovremmo riflettere è la collera con cui molti uomini hanno risposto a questa storia della Tampon Tax, come se stessero togliendo qualcosa direttamente dalle loro mani per darlo alle donne. È odio puro e senza ragioni”.

Il mondo social maschile e femminile, è iracondo, non ci sta a quest’ingiustizia nei confronti di un bene di prima necessità.