La Cassazione ha confermato l’ergastolo per l’ex terrorista Cesare Battisti
La prima sezione penale della Cassazione, a seguito della camera di consiglio tenutasi oggi, ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla difesa di Cesare Battisti lo scorso 17 maggio nei confronti della decisione della Corte di Assise di appello di Milano di negare la commutazione della pena di ergastolo in 30 anni di carcere. Confermato dunque l’ergastolo per l’ex terrorista italiano.
Cesare Battisti, chi è e cosa ha fatto
Cesare Battisti è stato un membro dei Pac (Proletari Armati per il Comunismo), condannato in contumacia all’ergastolo per 4 omicidi compiuti in concorso alla fine degli anni ’70.
Il primo risale al 6 giugno del 1978 quando a morire fu Andrea Santoro, maresciallo del carcere di via Spalato, a Udine. Il 16 febbraio del 1979 vengono uccisi a Milano il gioielliere Pierluigi Torregiani e a Mestre il macellaio Lino Sabbadin. Le due vittime avevano in precedenza avevano ucciso dei rapinatori. Per il delitto di Torregiani, Cesare Battisti è stato poi condannato in quanto mandante e ideatore. Del secondo omicidio, viene accusato di aver fornito copertura armata. Il 19 aprile 1978, Andrea Campagna, agente della Digos milanese, viene ucciso con cinque colpi di pistola nella zona della Barona. Di questo ne è proprio l’esecutore materiale.
Dopo essere stato arrestato nel ’79, due anni dopo evade e scappa in Francia, dove conosce quella che diverrà sua moglie, e ci resta per un anno. Va poi in Messico, ma dopo poco ritorna a Parigi dove lì ha famiglia. Inizia a lavorare come portiere e scrive romanzi. Qui vi resta fino al 2004 quando viene concessa l’estradizione, nell’agosto infatti vola in Brasile. Qui viene arrestato nel 2007 ma chiede rifugio politico che ottiene nel 2009, dopo un rifiuto nel 2008. Dopo diversi spostamenti tra Bolivia e Brasile, viene catturato nel primo stato il 12 gennaio 2019.
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