Davide Vannoni morto: chi era e cos’è il metodo Stamina

Morto a 53 anni il comunicatore pubblicitario Davide Vannoni, chi era: cos’è il metodo Stamina di cui è riconosciuto come inventore.

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Si è spento a Torino in seguito a una lunga malattia Davide Vannoni. Viene ritenuto da tutti l’inventore del metodo Stamina. Laureato in Scienze della comunicazione e autore di testi di comunicazione persuasiva e pubblicità, docente presso l’Università “Niccolò Cusano”, Vannoni ‘importò’ il progetto nel 2005 dall’Ucraina, dove era stato ricoverato per una paralisi facciale curata con un trapianto di staminali. A marzo del 2015, Davide Vannoni è stato condannato ad un anno e dieci mesi di reclusione. Il gup di Torino Giorgio Potito ha accolto la richiesta di patteggiamento avanzata dall’imputato, accusato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ed esercizio abusivo della professione medica.

Metodo Stamina: le controversie legali di Davide Vannoni

In cambio dell’accoglimento dell’istanza, Vannoni ha ritirato il ricorso al Tar del Lazio contro il ministero della Salute per lo stop alle cure della Stamina Foundation e cessato le attività di quest’ultima in Italia. In realtà, due anni dopo la condanna, per Davide Vannoni arrivò un nuovo arresto. Avrebbe continuato a utilizzare la pratica all’estero e venne indagato nell’ambito di una nuova inchiesta per associazione per delinquere. Inoltre, avrebbe convinto malati italiani affetti da patologie neuro degenerative incurabili a farsi ricoverare in una clinica privata a Tbilisi, in Georgia, pagando infusioni di staminali.

Il caso Stamina aveva sollevato un acceso dibattito nell’opinione pubblica riguardo al metodo di cura praticato dalla fondazione di cui Vannoni è presidente. Il metodo consisteva nella infusione di un preparato a base di cellule staminali in pazienti affetti da gravi malattie neuro degenerative. In un primo momento il metodo era stato proposto come cura efficace contro malattie gravissime e mortali, per le quali la medicina ufficiale non aveva ancora trovato un rimedio, poi si disse che si trattava solo di cure atte ad alleviare le sofferenze di malati terminali.

Non solo Vannoni: tutti i coinvolti nel caso Stamina

Il processo sul cosiddetto metodo Stamina vedeva indagati oltre a Vannoni, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, somministrazione di medicinali guasti in modo pericoloso per la salute, esercizio abusivo della professione medica, Marino Andolina, vicepresidente di Stamina Foundation, Gianfranco Merizzi, presidente dell’associazione farmaceutica Medestea, la biologa Erica Molino e Carlo Tomino, componente dell’Agenzia Italiana per il Farmaco (Aifa). Secondo l’accusa, Vannoni – che di Stamina Foundation era presidente – era a capo di “una banda pronta a tutto pur di fare quattrini”.

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