Coronavirus Wuhan, emergenza cresce: 80 morti, quasi 3mila contagi

Il Coronavirus che è partito da Wuhan, in Cina, continua a far paura, l’emergenza cresce: il bilancio è di 80 morti, quasi 3mila contagi.

(foto pubblico dominio)

Il coronavirus continua a far paura: dai primi casi ora ne se contano a centinaia. L’emergenza – in questi giorni – si è estesa in altre parti del mondo, sebbene il virus resti almeno sulla carta circoscritto. Il bilancio delle vittime del coronavirus di Wuhan ora è di 80 morti, con quasi 2.800 casi confermati in tutta la Cina, mentre il paese avvia procedure di emergenza per cercare di frenare la diffusione globale dell’agente patogeno.

Wuhan: i numeri del Coronavirus, cresce la paura

A rendere questo compito più difficile è il fatto che il virus può essere diffuso prima che compaiano i sintomi, hanno detto domenica le autorità sanitarie cinesi. Questo significa che i portatori potrebbero non rendersi conto di essere infetti prima di trasmettere il virus ad altri. In Cina, 15 città con una popolazione combinata di oltre 57 milioni di persone – più dell’intera popolazione della Corea del Sud – sono state poste sotto blocco totale o parziale. Tra queste città, c’è Wuhan, epicentro del virus. Il governo ha annunciato che sta inviando altri 1.200 operatori sanitari. Questi sono mandati per aiutare il personale ospedaliero della città. Il sindaco di Wuhan Zhou Xianwang ha detto domenica che il numero di casi potrebbe aumentare di altre migliaia.

La malattia si è diffusa anche in tutta la Cina, con quasi 70 casi confermati nella capitale Pechino, tra cui una bambina di nove mesi. Questo è il caso più giovane conosciuto fino ad ora confermato. La Cina ha esteso le vacanze di Capodanno lunare al 2 febbraio nel tentativo di dissuadere le persone dal viaggiare e diffondere ulteriormente il virus. Quasi tutte le celebrazioni di massa per il festival sono state cancellate e le autorità hanno esortato le persone a evitare di tenere riunioni tradizionali tra famiglie numerose.

La risposta del governo cinese al Coronavirus

Il Comitato permanente del Partito comunista cinese – il principale organo politico del paese, guidato dal presidente Xi Jinping – ha assunto il controllo diretto delle operazioni. Questo dimostra quanto il governo prenda sul serio la situazione e sia preoccupato da quanto sta accadendo. Più di 11 miliardi di yuan (1,5 miliardi di euro circa) in fondi governativi sono stati dedicati alla crisi. Il primo ministro cinese Li Keqiang è arrivato a Wuhan lunedì per visitare gli ospedali locali, secondo i media statali. Ma in questa situazione di emergenza non mancano le polemiche.

Molti utenti cinesi di social media sono stati infastiditi da ciò che hanno percepito come una serie di errori durante una conferenza stampa. In particolare, il governatore della provincia centrale di Hubei Wang Xiaodong ha tenuto la conferenza stampa senza indossare una maschera – in violazione delle regole che impongono maschere negli spazi pubblici. Nel frattempo il sindaco di Wuhan indossava la sua maschera in modo errato. Inoltre, il primo cittadino della città epicentro del focolaio in qualche modo avrebbe ammesso nelle scorse ore che ci sarebbero stati ritardi nella gestione dell’emergenza. Intanto, arrivano anche i primi dati “non ufficiali”, ovvero numeri denunciati dal personale sanitario cinese. Per un’infermiera, ad esempio, i contagiati sarebbero già 90mila.