Adriano Panatta, chi è: carriera, curiosità, vita privata e controversie

Carriera, curiosità, vita privata di Adriano Panatta: chi è il più grande tennista azzurro di sempre, i successi e le controversie, cosa fa adesso.

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Classe 1950, considerato il più grande giocatore italiano dell’era Open e uno dei più grandi di sempre, Adriano Panatta è sicuramente la leggenda per antonomasia del tennis azzurro. Dieci titoli vinti, ha raggiunto la più alta posizione nella classifica ATP nell’agosto del 1976. Quell’anno arrivò al quarto posto, ma non solo: vinse gli Internazionali d’Italia e il Roland Garros. Alla fine dell’anno giunse settimo in classifica.

I successi di Adriano Panatta

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Sempre quell’anno fu il primo azzurro a raggiungere i Masters, impresa poi riuscita solo a Corrado Barazzutti e di recente a Matteo Berrettini, nel 2019. Adriano Panatta è il tennista italiano che vanta il maggior numero di vittorie (22) contro avversari posizionati nella top 10. Inoltre, è l’unico tennista al mondo che ha battuto Bjorn Borg agli Internazionali di Francia. Il primo titolo ATP lo vinse nel 1971, quando conquistò il Grand Prix del torneo di Senigallia, battendo Martin Mulligan.

L’anno dopo, raggiunse i quarti di finale al Roland Garros e due finali importanti come quelle di Amburgo e Gstaad. Nel 1973, al Roland Garros furono addirittura semifinali, ma non solo: raggiunse nel corso dell’annata ben sei finali, tre delle quali in tre tornei consecutivi. Grazie a questi risultati, ebbe accesso alla top ten. Ormai, Adriano Panatta ha iniziato a inanellare risultati importanti, tant’è che due anni dopo, nel 1975 – grazie alla rinuncia di diversi avversari – raggiunse le finali dei Masters. Il 1976 – come detto – fu poi il suo anno di grazia, coronato anche dalla Coppa Davis.

La contestata vittoria in Coppa Davis

In realtà, quell’edizione della Coppa Davis fece molto discutere. Nella semifinale Interzone, disputata contro l’Australia dal 24 al 26 settembre al Foro Italico di Roma, gli “azzurri” si imposero per 3-2. Questo gli diede l’accesso alla finale, contro il Cile a Santiago: molte furono le polemiche sulla partecipazione della nazionale azzurra all’ultimo atto del torneo. In quel momento, nel Paese sudamericano c’era un regime militare guidato da Augusto Pinochet e da più parti si levò l’invito al boicottaggio della manifestazione.

Alla fine, i ragazzi capitanati da Nicola Pietrangeli partirono per il Sudamerica, imponendosi contro la nazionale cilena per quattro partite a uno e conquistando così l’unica Coppa Davis dell’Italia. In quell’anno, Adriano Panatta conquistò di nuovo i Masters grazie alla posizione numero sette nel ranking. L’anno successivo, per l’azzurro e compagni arrivò la seconda finale consecutiva in Coppa Davis, persa contro l’Australia. Gli azzurri raggiunsero ancora una volta la finale nel 1979 e nel 1980, perdendo in entrambe le circostanze. Dopo oltre un decennio di successi, Adriano Panatta lasciò il tennis nel 1983.

La vita privata di Adriano Panatta: amori e cosa fa oggi

Dopo il ritiro, il tennista guidò per diversi anni la nazionale azzurra in Coppa Davis, successivamente si dedicò alla motonautica e divenne un campione di offshore, con diversi risultati positivi e record conquistati. Negli anni in cui era un noto tennista, Adriano Panatta ebbe una relazione con Loredana Bertè. Qualche anno fa, l’ex campione è tornato a far parlare della sua vita privata per la presunta love story con l’affascinante avvocatessa trevigiana Anna Bonamigo.

Di recente è poi tornato al tennis e ha rilevato un circolo storico in Veneto, lo Sporting Zambon di Treviso. Ha spiegato l’ex campione: “Insegnerò il gioco di una volta”. Sempre di recente, è arrivato nelle librerie il suo romanzo autobiografico, “Il tennis l’ha inventato il diavolo”, scritto insieme a Daniele Azzolini e pubblicato dalla casa editrice Sperling & Kupfer. Si tratta di un racconto inedito delle imprese sportive del più grande tennista azzurro di sempre, con il taglio ironico che lo contraddistingue. La stessa ironia mostrata nel cameo che ha recitato nel film ‘La profezia dell’armadillo’, tratto dai fumetti di Zerocalcare.