Morta a 101 anni Katherine Johnson, considerato un “Computer umano” della NASA: mondo della scienza in lutto per la pioniera.
Ancora un grave lutto nel mondo della scienza internazionale. Il matematico della NASA Katherine Johnson, i cui calcoli hanno aiutato i primi americani ad andare nello spazio e tornare in sicurezza, è morta all’età di 101 anni. Tra i suoi numerosi successi, ha completato l’analisi della traiettoria per il volo suborbitale del 1961 di Alan Shepard. Fu la prima volta che gli Usa mandarono un uomo nello spazio.
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Chi era Katherine Johnson, il computer umano della NASA
Il lavoro della scienziata ha spinto molte delle scoperte americane nell’esplorazione dello spazio. Tra queste il “grande balzo per l’umanità” di Neil Armstrong sulla Luna. La nota matematica era soprannominata non solo all’interno della NASA come “il computer umano”. Il suo lavoro era così parte integrante delle prime missioni della NASA che John Glenn le chiese di effettuare doppi controlli prima di quel noto volo del 1961. Ma per anni questo suo lavoro di fatto non le venne mai riconosciuto. Infatti, Katherine Johnson fino agli anni Cinquanta era costretta a lavorare “segregata” insieme ad altre scienziate di colore.
L’amministratore della NASA Jim Bridenstine in una nota di cordoglio ha ringraziato la donna per aver “aiutato la nostra nazione ad allargare le frontiere dello spazio, facendo passi da gigante e aprendo anche le porte alle donne e alle persone di colore”. Ha inoltre ricordato: “La sua dedizione e abilità come matematica hanno contribuito a mettere gli umani sulla Luna e prima di ciò ha reso possibile per i nostri astronauti fare i primi passi nello spazio”. I contributi rivoluzionari di Johnson sono stati riconosciuti nel 2015 quando ha ricevuto la Presidential Medal of Freedom, il più alto riconoscimento conferito ai civili, dal presidente Barack Obama. La sua vicenda ha ispirato la pellicola “Il diritto di contare”, che ha ricevuto tre nomination agli Oscar.