Coronavirus, il virologo accusa: “Messa l’economia davanti alla salute”

Andrea Crisanti, virologo veneto, accusa la classe dirigente e non fa sconti: “Messa l’economia davanti alla salute, sul Coronavirus fallito”.

(foto pubblico dominio)

“Abbiamo voluto difendere il Paese dei balocchi e l’economia anche di fronte alla morte”, un’accusa senza sconti quella che lancia il virologo Andrea Crisanti, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’. C’è lui dietro la scelta tutta veneta di intensificare il numero di tamponi. Una scelta che ha prodotto dei risultati importanti: il Veneto è oggi la seconda Regione per numero di tamponi dietro la Lombardia, ma i casi di positivi sono uno ogni 8-9 tamponi, quando nella confinante regione si parla di quasi il 50% dei positivi.

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Il virologo non fa sconti: “La classe dirigente sul Coronavirus ha fallito”

Direttore dell’Unità complessa diagnostica di microbiologia a Padova e docente di Virologia all’Imperial college di Londra, Andrea Crisanti osserva: “C’è molta gente che accusa sintomi non gravi e potrebbe essere positiva. Dovrebbero però cercare anche fra gli asintomatici, testando le categorie più esposte, per cerchi concentrici. Ma penso che avrebbero dovuto farlo 20 giorni fa. E invece non c’è stata alcuna sorveglianza epidemiologica. Vedo persone che muoiono a grappoli”. L’accusa non risparmia nessuno: “Questo è un fallimento della classe dirigente del Paese. Troppi morti”. Il dato reale dei positivi è molto più alto: la cifra va tra i 450mila e i 600mila, ovvero 8-10 volte superiore rispetto ai dati ufficiali.

I modelli da seguire, quelli che hanno portato a risultati importanti in termini di contenimento, ci sono: “Bastava mettere tutte le risorse possibili sui focolai iniziali, come hanno fatto in Giappone, Corea e Taiwan. E invece da noi fino a pochi giorni fa c’erano industrie attive con migliaia di dipendenti, penso soprattutto a Bergamo, per produrre beni peraltro non necessari”. Intanto, intervistato da Agorà su Raitre, il professore Pier Luigi Lopalco, a capo della task force per l’emergenza in Puglia, spiega: “Dovremo evitare di rimettere in circolazione persone suscettibili al virus. E dobbiamo sperare che la quota di persone che si siano infettate senza accorgersene sia più alta possibile”.

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