Proroga di 10 giorni delle misure anti Coronavirus, chiusura totale fino al 13 aprile: l’intervento di Speranza e Renzi al Senato.
Arriva una prima conferma a quelle che saranno le misure restrittive che verranno prese in Italia per fermare il Coronavirus. A darla è il ministro della Salute, Roberto Speranza, durante un’informativa al Senato. Queste le sue parole: “I dati migliorano ma sarebbe un errore cadere in facili ottimismi. L’allarme non è cessato e per questo è importante mantenere fino al 13 aprile tutte le misure di limitazioni economiche e sociali e degli spostamenti individuali”.
Leggi anche –> Coronavirus, misure restrittive: quanto dureranno ancora
L’intervento di Speranza sul Coronavirus al Senato, parla anche Renzi
Dalle sue parole, si evince anche che dal 13 aprile in poi non verrà riaperto tutto e subito. a ripresa – precisa infatti il ministro Speranza – “sarà prudente e graduale” e sulle modalità “sono al lavoro gli scienziati”. Il responsabile del dicastero della Salute evidenzia: “Gli italiani hanno dato una grandissima prova di maturità. Gli esperti dicono che siamo sulla strada giusta, e che le misure drastiche adottate iniziano a dare risultati. Ma sarebbe un errore imperdonabile scambiare questo primo risultato per una sconfitta definitiva del Covid, è una battaglia lunga, e non dobbiamo abbassare la guardia”. Speranza ha poi elencato una serie di successi, come l’aumento del 75% dei posti in terapia intensiva, quindi ha sottolineato: “Senza un vaccino, non sconfiggeremo mai il Covid, siamo tutti consapevoli che per un periodo non breve dovremo sapere gestire questa fase di transizione ed evitare l’esplosione di nuovi focolai”.
In aula al Senato è intervenuto Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva è tornato sulle sue dichiarazioni dei giorni scorsi. Nessun passo indietro da parte sua, ma chiarimenti su quelle parole: “Riaprire non significa sottovalutare l’emergenza ma chi non si preoccupa di come riaprire sta sottovalutando l’emergenza. Io sto dicendo riapriamo con intelligenza e gradualità, altrimenti ogni settimana stiamo buttando dieci miliardi di euro e sarà una carneficina di posti di lavoro”. La richiesta alla politica è di prendersi la responsabilità delle proprie decisioni e lancia la proposta di una commissione d’inchiesta: “Se non si fa quando ci sono 12 mila morti allora non si fa più”.
Leggi anche –> Coronavirus, studio choc: “In Italia 5,9 milioni di contagiati”