Muore Luís Sepúlveda, lo scrittore cileno che non ha mai smesso di combattere l’ingiustizia: morto dopo aver perso la battaglia contro il Coronavirus.
Lo scrittore cileno Luís Sepúlveda è morto giovedì all’Ospedale dell’Università Centrale delle Asturie, a Oviedo, dove era ricoverato da fine febbraio. Insieme alla moglie aveva contratto il Coronavirus in Spagna. Sepúlveda, che vive a Gijón dal 1997, è stato uno scrittore, giornalista e regista impegnato che ha affrontato molteplici battaglie nel corso della sua vita. Era considerato profondamente di sinistra e ambientalista. Nel 1969 ricevette una borsa di studio per studiare a Mosca per cinque anni, ma fu privato del sostegno solo cinque mesi dopo a causa di cattiva condotta.
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Luis Sepulveda: addio allo scrittore amato da molte generazioni
Ha lavorato nel Dipartimento di Cultura del governo di Salvador Allende e, dopo il colpo di stato di Pinochet, è stato imprigionato. Quando riuscì a sfuggire agli arresti domiciliari, si unì alla resistenza culturale nel Paese. Costretto poi all’esilio, nel 1979 si unì alla Brigata Internazionale Simon Bolivar combattendo in Nicaragua. Nel 1982 si imbarcò con Greenpeace e vi lavorò fino al 1987. Il suo romanzo più letto e conosciuto è Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, che ha venduto 18 milioni di copie in tutto il mondo.
Tutta la sua esperienza biografica segna in qualche modo gran parte dei suoi romanzi, che sono abbastanza realistici e che distillano la sua coscienza ambientale e un’ideologia chiaramente di sinistra. Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, ad esempio, è ambientato nella giungla ecuadoriana, dove vivono comunità indigene.
L’esperienza della dittatura e la poetica di Sepulveda
La dittatura cilena e la repressione di tutti coloro che hanno combattuto per la democrazia permeano molti dei suoi romanzi. Nel 2009, ad esempio, esce L’ombra di quel che eravamo, dove recupera la voce di coloro che sono stati vittime di Pinochet. Il romanzo racconta la storia di quattro uomini che hanno condiviso le loro vite prima della dittatura, durante il dominio militare e in esilio. Poco dopo il terremoto in Cile del 2010, mentre stava festeggiando per raccogliere fondi per la ricostruzione di una scuola Mapuche, si imbatté in un bambino che piangeva perché gli era stato requisito il cane. La vicenda ispirò Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà.
Lo scrittore cileno ha debuttato come regista nel 2002 con Nowhere, descritto come una vendetta su tutte le ingiustizie che lo avevano afflitto, e soprattutto a causa delle dittature latinoamericane. Il film racconta il rapimento di cinque oppositori del regime militare in un paese non identificato. Dalla seconda metà degli anni Novanta, viveva in Spagna.
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