Coronavirus, continua la ritirata: “Evidenti gli effetti del caldo”

Emergenza Coronavirus in Italia e nel mondo, secondo il virologo Guido Silvestri continua la ritirata: “Evidenti gli effetti del caldo”.

(MLADEN ANTONOV/AFP via Getty Images)

Continua la ritirata del Coronavirus, non solo in Italia, ma anche nel mondo: alcuni dati vengono oggi analizzati da Guido Silvestri, virologo docente presso la Emory University di Atlanta, nelle sue “Pillole di ottimismo” su Facebook. Lo studioso originario di Senigallia evidenzia che in Italia dopo le riaperture del 4 e del 18 maggio “non ci sono segni di ritorno di fiamma del virus”. Ma anche nel resto del mondo la ritirata va avanti: ieri il numero dei morti/giorno è stato il più basso da marzo. Silvestri ironizza: “Ho la vaga sensazione che il mestiere del catastrofista stia diventando faticoso”.

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Gli effetti del caldo sul Coronavirus e i rischi in autunno

Il noto virologo fa quindi delle osservazioni sugli effetti del caldo sul Coronavirus, una tesi smentita da molti ma che egli ha puntualmente ribadito nei suoi report: “Negli USA il 79% dei morti da COVID-19 è avvenuto nel Nord del paese dove vive il 44% della popolazione, e solo il 21% è avvenuto nel Sud dove vive il 56% degli abitanti. Questo nonostante al Sud abbiano “chiuso” meno (esempio clamoroso la Florida). Eppure c’è chi, curiosamente, continua a negare l’effetto della temperatura sulla diffusione di SARS-CoV-2 e sulla gravità di COVID-19″.

Guido Silvestri ribadisce: “Insisto su questo punto perché credo che il non considerare a fondo questo parametro sia alla base di certi errori spettacolari nel prevedere l’andamento della pandemia (tipo i 151.000 pazienti italiani in terapia intensiva entro l’8 giugno)”. C’è però il rovescio della medaglia, quello sul quale al momento il virologo – non avendo elemento alcuno – è abbastanza pessimista, ovvero “il ritorno del virus verso dicembre/gennaio prossimi”. Su questo si gioca la battaglia più importante, poiché – conclude – “è lì che monitoraggio e preparazione saranno fondamentali”. Infine, il virologo cita due importanti studi sui vaccini. In entrambi, evidenzia, “i vaccini inducono la produzione di anticorpi che neutralizzano il virus, e nello studio di Yu, proteggono dalla malattia”. L’ottimismo viene dalla scienza, chiosa.

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