“Maddie McCann è morta”, lettera del pm alla famiglia

Lettera del pm alla famiglia: “Maddie McCann è morta”, ma il mistero della scomparsa della piccola inglese continua, 13 anni dopo.

Madeleine McCann, genitori
(Getty images)

Dopo che la polizia tedesca e inglese hanno annunciato di sospettare un uomo tedesco di 43 anni, due settimane fa, i genitori di Maddie McCann hanno ricevuto una lettera dal pubblico ministero in cui si afferma che la loro figlia è morta. Il caso della bimba scomparsa in Portogallo nel 2007 quando aveva solo 3 anni continua, il mistero circonda ancora il tragico destino di questa bambina che è scomparsa dalla sua camera d’albergo mentre i suoi genitori stavano cenando vicino con gli amici. Nonostante diverse segnalazioni, da allora ancora nessun segno si è avuto di Maddie.

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Morta Maddie McCann: il pm scioglie i dubbi

Fino all’apparizione di un nuovo sospettato, due settimane fa: un tedesco di 43 anni, Christian Brueckner, noto alla polizia e già detenuto per violenza sessuale, in particolare contro minori. Questi viveva nella regione di Praia da Luz ai tempi dei fatti. Cinque giorni fa, il procuratore tedesco incaricato del caso, Hans Christian Wolters, ha annunciato che la piccola Maddie era morta, prima di rivedere le sue parole, arrivando persino a evocare “una leggera speranza”. Aveva infatti rilevato il pm del filone tedesco dell’inchiesta: “Finché non ci sono prove forensi (della morte di Maddie) c’è poca speranza (che sia viva)”.

Ma mentre si riaccendeva la speranza, è arrivata la notizia che nessuno voleva arrivasse. Diversi media affermano che i genitori di Maddie hanno ricevuto una lettera dai pubblici ministeri tedeschi, sostenendo che la loro figlia è morta. I pubblici ministeri hanno rifiutato di rivelare qualsiasi informazione aggiuntiva per non vanificare le indagini. Unici elementi: le accuse sembrano essere dirette al principale sospettato Christian Brueckner. Rivelazioni che suscitano una certa indignazione. Dai genitori di Maddie, innanzitutto, che vogliono la prova. Sotto accusa finisce anche il Portogallo. La richiesta è di maggiore trasparenza, sia con le autorità che con la famiglia.

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