La pandemia doveva renderci migliori… Ma quello che sta accadendo in Italia ha dell’incredibile. Arrivano provvedimenti seri nei confronti di alte cariche delle istituzioni.
La galassia no-vax è molto variegata. C’è chi crede ai complotti. Chi teme intrugli velenosi nelle siringhe. Chi cerca notorietà. E chi si ribella alla “dittatura sanitaria” per ragioni e tornaconti di natura politica. Ma, adesso, per qualcuno potrebbero arrivare guai seri.
La poliziotta no-Green Pass
Tra i più sfegatati sostenitori delle campagne contro il vaccino protettivo dal Covid-19, anche diversi membri delle forze dell’ordine. Il paradosso: manifestazioni in cui si grida contro il Green Pass in cu i principali sostenitori sono alcuni membri delle forze dell’ordine. E in piazza, le forze dell’ordine stesse a tutelare la sicurezza pubblica.

Negli ultimi giorni è balzata alle cronache la poliziotta Nunzia Alessandra Schilirò, vice questore aggiunto di Roma. Una vera pasionaria che lotta contro l’introduzione da parte del Governo del Green Pass. Catanese, nata nel 1978, ha diretto per quattro anni, dal 2014 al 2018, la quarta sezione della squadra mobile di Roma, che si occupa di reati sessuali contro le donne, i minori e le fasce vulnerabili. Ora, però, la Polizia di Stato ha avviato un procedimento disciplinare nei suoi confronti.
Ma lei si difende e continua a rivendicare il proprio diritto alla protesta e alla manifestazione del libero pensiero. Sancito dalla nostra Costituzione.
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Non solo Polizia ma anche Carabinieri
Ma c’è qualcuno a cui è andata peggio. L’Arma dei Carabinieri ha infatti tolto i gradi al Generale (ormai ex) Antonio Pappalardo. Un provvedimento molto grave e che genera grande sconcerto per chi ha indossato la divisa.
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Da anni, Pappalardo è impegnato “politicamente”. Si è anche candidato. Ma la sua attività è stata soprattutto in piazza. Sempre con posizioni oltranziste e populiste. Ora, però, il suo Corpo sembra aver perso la pazienza. E così il Ministero della Difesa gli ha notificato un provvedimento in cui gli toglie i gradi di Generale. Le sue condotte, infatti, sono state ritenute “lesive del prestigio delle Forze armate e del giuramento prestato”. Con i suoi “gilet arancioni”, infatti, Pappalardo ha guidato movimenti no-vax e no-mask.
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Un atteggiamento evidentemente incompatibile con l’Arma dei Carabinieri. Che, anzi, si è spesa moltissimo per contrastare illegalità e sofferenze causate dalla pandemia.