Acido lattico: l’attività fisica è molto importante per moltissime persone. Non tutti però ne conoscono tutti i segreti, dai più positivi a quelli maggiormente negativi.
L’acido lattico, da chi fa spesso attività fisica, è molto conosciuto. Magari chi è estraneo a questo mondo, o ci si affaccia in questo momento, non ne sarà però al corrente allo stesso modo.
Ebbene, l’acido lattico è un composto tossico prodotto dall’attività anaerobica dei muscoli; il che è diverso rispetto a quando il nostro corpo si trova in condizioni normali, con il glucosio che in presenza di ossigeno viene trasformato in energia, acqua ed anidride carbonica.

Quando la cosiddetta energia aumenta, l’ossigeno fornito dalla respirazione diviene insufficiente, alcuni processi metabolici si riducono e l’energia stessa viene prodotta in misura minore. A questi si aggiunge un accumulo di idrogeno che va eliminato. Ma quali sono le principali caratteristiche dell’acido lattico? Scopriamolo insieme.
Acido lattico: caratteristiche e “rischi”: cosa devi sapere
Dopo aver introdotto brevemente l’acido lattico, scopriamo le sue caratteristiche più rilevanti. Come il suo accumulo, che viene prodotto soprattutto da chi si allena duramente, e solitamente viene smaltito durante tutta la giornata. E’ però necessario sapere che pure i globuli rossi delle persone che non compiono sforzi particolarmente intensi lo producono.
Per quanto riguarda invece l’energia, il nostro organismo può produrla in maniera aerobica (lente fibre rosse) o anaerobica (veloci fibre bianche). La seconda modalità – senza ossigeno – vede il corpo generare ATP scegliendo la fermentazione lattica e così, partendo dal glucosio, si raggiunge l’acido lattico producendo così la fondamentale energia di cui abbiamo parlato finora.
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Tornando alla sua funzione, comunque, è fondamentale per lo smaltimento degli scarti (elettroni). In ogni caso, l’acido lattico non viene mai eliminato; ma bensì riconvertito in glucosio in un ciclo definito di Cori.
A cosa serve, quindi, l’acido lattico? E’ necessario per evitare il diffondersi di radicali liberi (entità molecolare molto reattiva) quando si effettuano sforzi fisici intensi e prolungati. Allo stesso tempo, per quanto tossico, può essere riutilizzato per produrre altra energia.
COSA DEVI SAPERE QUANDO TI ALLENI
Per chi ha intenzione di prendere parte ad allenamenti in anaerobiosi, è importante che faccia attenzione all’acido lattico in determinate condizioni; ad esempio, chi si allena con alle spalle poca, pochissima attività fisica.
Oppure chi si allena muovendosi attraverso scatti ed altri movimenti molto rapidi. Anche allenamenti intensi come il sollevamento pesi e qualsiasi tipo di attività sportiva che richieda sforzi dai trenta ai duecento secondi richiedono attenzione. Infine, pure camminare o correre può essere dannoso, se preparazioni fisiche e mentali non sono adeguate.
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SINTOMI E DOLORI NON SONO DOVUTI ALL’ACCUMULO
E’ importante anche conoscere sintomi e dolori fisici, quando ci alleniamo. Che però non sono dovuti all’acido lattico ed al suo conseguente accumulo. Peraltro, la scienza non ha ancora compreso a cosa siano dovuti i dolori che – chi più e chi meno – proviamo dopo gli allenamenti; in ogni caso, non riguarda l’acido in questione (non direttamente).
Sfatato questo mito, parliamo dei dolori, i sintomi e come cercare di limitarli: spicca l’affaticamento muscolare, tra questi. Il defaticamento in tal senso può essere d’aiuto. E’ infatti fondamentale per evitare dolori di vario genere. Almeno quindici minuti di esercizi di defaticamento, a cui si deve arrivare riducendo gli sforzi mano a mano che ci alleniamo, vanno effettuati.
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Anche il recupero attivo, tra uno sforzo e l’altro, può essere d’aiuto. In maniera meno fondamentale, certo, ma comunque anche adottare un regime alimentare alcalinizzante (una sorta di equilibrio acido-base che il nostro corpo dovrebbe mantenere) ed assumere integratori a base di magnesio danno una grande mano.