Una circolare del ministero della Salute in merito alla gestione domiciliare dei pazienti affetti da Covid-19 in cura domiciliare. Consiglia ai medici di curarli tramite una “vigile attesa” e la somministrazione di FANS e Paracetamolo. Ecco com’è andata a finire.
Secondo il Ministero della Salute i malati da coronavirus curati nel proprio domicilio sarebbero dovuti essere curati con paracetamolo e antinfiammatori non steroidei, i cosiddetti FANS. Questi sono farmaci analgesici utilizzati per alleviare il dolore, ridurre l’infiammazione e abbassare la temperatura corporea in caso di febbre. Un esempio di questo tipo di medicinale è l’Oki.
Dunque nei primi giorni dell’infezione erano questi i farmaci consigliati dal Roberto Speranza, accompagnata da una “vigile attesa”, nell’attesa che la malattia faccia il suo decorso.
Il ricorso del Comitato Cura Domiciliare
Un gruppo di cittadini e medici, nasce su Facebook sotto il nome di “Comitato Cura Domiciliare” per chiedere la terapia domiciliare tempestiva del Covid-19 in ogni regione. Dal social nasce un ricorso rispetto all’ultima circolare emanata dal ministero della Salute in cui si dichiara che coloro che sono curati a casa non sono pazienti di seconda categoria.
“Le scelte terapeutiche sono da sempre un dovere e un diritto dei medici”, queste le parole del Comitato. Poi la portavoce, Valentina Rigano, ha affermato che più volte hanno proposto al Ministero delle soluzioni per arginale l’emergenza. La riposta però si è risolta in un silenzio istituzionale.
Ma la scelta promossa dal Tar da finalmente una speranza per tutti i malati che sono curati a casa, cristallizzandosi il ruolo attivo del medico di medicina generale che non deve lasciare i malati Covid ad attendere l’evolversi della malattia”.
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La risposta del Tar al ricorso del Comitato
Il Tribunale amministrativo regionale di Roma annulla la circolare del ministero della Salute aggiornata al 26 aprile 2021, in cui si prevede la “vigile attesa” nei primi giorni di positività. Inoltre elimina la restrizione per i medici a somministrare solo alcuni medici della larga gamma di medicinali generalmente utilizzati dai dottori per i pazienti affetti da Covid.
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La fine del dibattito
La questione sollevata dal Comitato di Cura Domiciliare si risolve positivamente, con la dichiarazione che la circolare del ministero si poneva in contrasto con l’attività professionale del medico.
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Giorgia Meloni contro Speranza
La leader di Fratelli d’Italia si scaglia per l’ennesima volta con le decisioni del governo, in particolare quelle del ministro della Salute capeggiato da Speranza. Meloni in un post sul suo profilo Instagram infatti dichiara: “Dopo due anni di fallimenti conclamati, la sentenza del Tar del Lazio mette una pietra tombale sull’operato del Ministro Speranza, che ha la grande responsabilità di non aver mai voluto ascoltare le numerosissime esperienze cliniche portate dai medici di base”.