La situazione è tragica, tutto serrato: panico nelle strade

Immagini e storie impressionanti, in cui la gente viene prelevata forzatamente e gli animali domestici soppressi

Si è parlato di attentato alla democrazia. Di violazione dei diritti umani. Ma anche di dittatura sanitaria. Dalla pandemia da Covid-19 saremmo dovuti uscire “migliori”. Ma, evidentemente, quella era una falsa speranza. Anche perché, purtroppo, non ne siamo ancora usciti.

Panico in strada (foto web)
Panico in strada (foto web)

L’invasione della Russia di Vladimir Putin all’Ucraina, avvenuta ormai oltre due mesi fa, ha, di fatto, calamitato l’attenzione mondiale su quell’area e sulle operazioni militari. I dati sul Covid-19, in Italia come altrove, sono sostanzialmente scivolati ben oltre il secondo piano.

Eppure, la pandemia da Coronavirus continua a mordere. I contagi non stanno scendendo come si pensava e la gente continua a morire. Insomma, l’Italia continua a essere invischiata fino al collo nell’emergenza sanitaria, sebbene quasi tutte le restrizioni siano cadute o siano destinate a cadere in questi giorni.

Ma se pensate che la situazione in Italia sia ancora preoccupante, allora aspettate di leggere cosa vi raccontiamo oggi. Scene apocalittiche che ci riportano indietro di oltre due anni. Lockdown, quarantene forzate, persone isolate.

Incubo Covid

Sono infatti impressionanti le immagini dei residenti di Pechino, in Cina, in coda per sottoporsi ai tamponi per il Covid-19. La città ha deciso test di massa per quasi tutti i suoi 21 milioni di abitanti e in molti temono un nuovo lockdown come quello che va avanti da settimane a Shanghai. La notizia dei tamponi a tappeto ha scatenato il panico: la gente ha preso d’assalto i supermercati nel timore di replicare le scene viste a Shanghai.

Sì perché la metropoli cinese di Shanghai vive da settimane un lockdown durissimo, come solo i Paesi del blocco comunista riuscirebbero a far rispettare. La metropoli è in lockdown dallo scorso 28 marzo, oltre un mese, dunque.

E i suoi 25 milioni di abitanti escono di casa solo per effettuare il tampone obbligatorio. Insomma, una delle metropoli più importanti del pianeta, con il porto più grande del mondo, è paralizzata. E con lei, una larga parte dell’economia cinese.

 

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A Shanghai si convive con la paura: di contagiarsi e finire nei centri di quarantena, ma anche di restare chiusi in casa senza cibo e acqua potabile, o di vedersi portar via gli animali domestici, che, addirittura, vengono soppressi perché considerati veicolo di contagio.

Una situazione surreale vissuta dai cittadini, costretti a razionare cibo e acqua e fare baratto di provviste con i vicini. E con l’incubo di essere sottratto ai propri affetti: quei centri di quarantena da cui non si sa se si riuscirà a uscire. In pochi provano a protestare, ma chi lo fa, viene prelevato forzatamente. Un incubo.