La conduttrice Paola Ferrari, nel corso di un’intervista, ha rivelato un drammatico episodio accaduto negli anni scorsi: ecco le sue parole.
Lei è una delle conduttrici e giornaliste sportive più note ed amate dal grande pubblico, da anni protagonista di Rai Sport. Stiamo parlando di Paola Ferrari, attualmente al timone di Domenica Dribbling, al fianco di Federica Cappelletti.
Oggi in particolare parliamo della sua vita privata, anche se la giornalista e conduttrice ha sempre cercato di tenere il suo privato lontano dai riflettori del mondo gossip. Paola Ferrari, nell’aprile del ’97 è convolata a nozze con l’imprenditore Marco De Benedetti. La coppia ha due figli: Alessandro e Virginia.
Le parole di Paola Ferrari
La conduttrice Paola Ferrari, nella giornata di ieri, è stata ospite di Serena Bortone negli studi del talk cult di Rai Uno, Oggi è un altro giorno. La giornalista sportiva ha parlato di sua madre, deceduta nel 2011 a causa di un’infezione contratta durante un operazione alla trachea. Ferrari ha rivelato di aver avuto infanzia molto difficile: a 16 anni scappò di casa per sfuggire alla violenza della madre. La conduttrice ha raccontato un drammatico retroscena: “Era molto violenta. Ha tentato di uccidermi tre volte”. Paola Ferrari ha poi raccontato quello che sarebbe stato il motivo di tanto astio nei suo confronti: “Mio padre una volta disse che non ero stata desiderata. Ero capitata e avevano deciso di tenermi”.
Nel corso dell’intervista a Oggi è un altro giorno, Ferrari ha poi rivelato a Serena Bortone di aver tentato, nel corso degli anni successivi, di riallacciare i rapporti con sua madre. Ha raccontato: “Non sono riuscita a perdonarla e faccio fatica a confrontarmi con il perdono anche se negli ultimi anni ho smussato questo mio lato. Da adulta le ho parlato, le ho presentato anche i miei figli a cui non volevo negare il diritto di avere una nonna, ma io non sono mai riuscita ad abbracciarla”. La giornalista – che oggi ha 61 anni – ha rivelato poi: “Quando poi mia mamma è venuta a mancare mi sono sentita in colpa”.