Accettare la propria disabilità e riuscire comunque ad andare avanti e diventare una campionessa non può che essere un esempio per tutti. Bebe Vio ne è la dimostrazione.
Oggi Beb Vio è un esempio di forza e determinazione grazie ai tanti risultati che ha ottenuto nello sport e che l’hanno resa una delle campionesse più amate. Anche per una come lei non sono comunque certamente mancati i momenti difficili, quelli in cui sarebbe stata davvero tentata di arrendersi. Lei non ha alcun timore ad ammettere di essere stata vicina a togliersi la vita, ma l’affetto dei suoi familiari ha impedito che questo potesse succedere.

Bebe Vio e un coraggio davvero invidiabile
Oggi lo scherma rappresenta il presente e il futuro di Bebe Vio, ma non tutti sanno quanto l’amore per questo sport sia nato da lontano. Già a cinque anni, infatti, lei aveva capito che quella fosse la sua strada, reputando che la pallavolo fosse decisamente troppo noiosa.
Nel 2008 a soli undici anni la sua vita è cambiata però in maniera drastica, come non se lo sarebbe mai aspettata. In quel periodo lei ha iniziato forti cefalee e febbre, che l’hanno portata a essere ricoverata. La diagnosi era di quelle che fanno paura: meningite fulminante, con condizioni che si aggravano velocemente.
Ai medici che l’hanno in cura non resta che una sola scelta: l’amputazione delle gambe (sotto le ginocchia), a cui si aggiunge successivamente quella degli avambracci. In ospedale è rimasta per sei mesi, tra chirurgia plastica e rianimazione, ma che non hanno evitato la comparsa di cicatrici che sono tuttora presenti sul suo corpo.
Un esempio per tutti
Bebe oggi è serena e più determinata che mai, ma c’è stato un momento in cui vedeva la situazione totalmente in modo diverso. “Ho chiesto ai medici di uscire prima dall’ospedale perché era il mio compleanno, mio papà a casa mi faceva le medicazioni ma non avevo la morfina. Mi faceva molto male, urlavo “perché a me, perché a me” e volevo suicidarmi” – aveva raccontato a ‘Che tempo che fa’.
L’intervento di suo papà si è rivelato però determinante: “Bebe scusami, buttandoti giù dal letto non ti suicidi ma ti fai ancora più male e poi vieni a me a rompere le palle. Se vuoi me lo dici, siamo al secondo piano e ti porto alla finestra – questo le ha detto -. Dai Bebe, non rompere le palle, la vita è una figata!”. E quest’ultima come tutti sanno, è ormai diventata una frase cult per lei.
E ora lei è più forte di tutto, certamente non è quella che si piange addosso, anzi: “Ogni tanto mi metto lì e mi dico.. hai presente quei due minuti in cui ti vengono le paranoie? Eh, però, non ho le mani. Ma poi penso, finora ho fatto tutto, quindi va bene. Ho provato a farmi le paranoie, così come ho provato a essere depressa, ma i miei genitori forse me l’hanno posta bene quando ero piccola, in più ho visto che è possibile fare cose senza alcuna scusa. C’è il disabile che dice: ‘Perché a me?’ e continua a farlo per tutta la vita arrivando ad affrontare tutto passivamente, e quello che dice: ‘E’ successo, mi dò da fare per realizzare i miei sogni”. Sappiamo bene a quale categoria Bebe appartenga.
@gianlucagazzoli Vivere SENZA BRACCIA e SENZA GAMBE‼️ #bebevio è passata dal BSMT a raccontarci un mondo di cose. Dall’arrivo della sua malattia, al modo in cui l’ha saputa affrontare, alle mille sfumature della sua carriera e vita. Una BEBE VIO come non l’avete mai sentita. Questo episodio cambierà la vostra VISIONE del MONDO🫶❤️ Non perdetevelo su YT🚨 #passadalbsmt #futuro #salute #dietrolequinte #imparacontiktok #motivation #olimpiadi #disabilità ♬ Get You The Moon – Kina