Francia: componenti di Greenpeace irrompono nella centrale di Norgent-Sur-Sein per protesta

Centrale nucleare Norgent-Sur-Sein

GREENPEACE CENTRALE NUCLEARE FRANCIA – Greenpeace assedia centrale nucleare in Francia. Il problema del nucleare è sempre stato piuttosto delicato ma sicuramente quanto accaduto alla centrale nucleare di Fukushima lo scorso marzo non ha migliorato le cose. Già in seguito all’avvenimento la Germania ha deciso di stabilire un piano che prevede la chiusura dell’ultima centrale nucleare entro il 2022, stessa cosa il Giappone che attraverso il neo premier Yoshihiko Noda, ha fatto sapere di guardare alle energie rinnovabili a discapito del nucleare. Tuttavia ad oggi sono attive in tutti Paesi che trattano il materiale radioattivo.

Oltre che nel Paese tedesco, lo scorso 27 novembre, gli attivisti di Grennpeace hanno creato, stamane a partire dalle 6.00, problemi nello stabilimento nucleare di Norgent-Sur-Sein, a circa 95 Km a sud est di Parigi, dopo essere riusciti ad introdursi al suo interno. A diffondere la notizia la stessa organizzazione attraverso un comunicato.

Il fatto di essere riusciti ad entrare, continua la nota, “serve a far passare il messaggio che il nucleare sicuro non esiste“.

Già lo scorso novembre 1.300 manifestanti ambientalisti erano stati arrestati dalla Polizia tedesca  a Dannenberg, nel nord della Germania, per un’azione analoga. La motivazione da attribuire al loro blocco della ferrovia dove stava per passare un  treno di scorie atomiche proveniente dalla Francia e diretto alla vicina discarica nucleare di Gorleben.

In Italia invece lo scorso giugno, Greenpeace, dopo l’esultazione al Referendum 2011 in merito al quesito sul nucleare, ha chiesto in una nota che i 60 miliardi di euro destinati alla costruzione delle centrali nucleari “vengano investiti nel settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, che possono produrre più del doppio di energia elettrica e creare dieci volte più posti di lavoro”.
“Per esempio, investendo 60 miliardi di euro in sola energia eolica ed efficienza energetica – ha fatto sapere – si può creare elettricità sufficiente per il fabbisogno di Piemonte, Toscana, Lazio e Sicilia e si possono creare 70 mila posti di lavoro in dieci anni“.

Luca Bagaglini